L’accordo tra il partito di Benjamin Netanyahu, Likud, e il partito suo alleato di governo di Israele, Sionismo Religioso, include anche una clausola che impegna a cambiare le leggi anti-discriminazione del Paese per consentire alle imprese di rifiutare servizi alle persone “a causa di un credo religioso”. La legge ha suscitato indignazione all’inizio della settimana e preoccupazioni per la violazione dei diritti Lgbtq. Netanyahu ha detto che non lascerà passare la legge, ma ha comunque lasciato la clausola nell’accordo di coalizione.
LaPresse