Meloni stacca di 12 punti i democrat

Meloni stacca di 12 punti i democrat
Meloni stacca di 12 punti i democrat

NAPOLI Fratelli d’Italia a +12 punti percentuali sul Pd in base al recentissimo sondaggio sulle intenzioni di voto  effettuato da YouTrend. Stando agli ultimi dati, il partito del premier Giorgia Meloni è al 31,2%, con un aumento dell’1,6% rispetto alla precedente rilevazione del 24 luglio, mentre il Pd perde lo 0,4% ed è al 19% di consensi. “Cronache” ha chiesto al consigliere regionale del Pd Franco Picarone, presidente della commissione consiliare Bilancio, di commentare questi dati. L’esponente dem pone l’accento sulla politica delle alleanze e appare scettico sullo spostamento a sinistra voluto dalla segretaria nazionale del partito Elly Schlein e che allontana i moderati dal partito.  

Quali sono, secondo lei, i motivi di questo risultato? 

Seguire troppo i sondaggi significa fare politiche che non consentono di cambiare le cose. Siamo in una fase interlocutoria, con una manovra di Governo difficile, e per tutti è complicato mantenere le posizioni e le promesse. Bisogna aspettare quel che succederà nel medio periodo, fermo restando che una politica troppo radicata a sinistra, da una parte consente di guadagnare consensi nell’area del voto radicale e del non voto, ma dall’altra porta a una fuoriuscita di elettori che secondo me non vanno nemmeno nel polo di centro, ma verso l’area governativa. E’ difficile dare un giudizio netto in questo momento: peraltro anche nel Pd c’è una dialettica aperta su varie questioni, dalla guerra al lavoro.

Cosa potrebbe fare il partito democratico per fermare questo calo di consensi?

La nostra natura è quella di un partito composto da varie anime e che deve riuscire a parlare a tutta la società. C’è stato un recupero di posizioni più nette verso il mondo della precarietà, c’è la battaglia sul salario minimo e sul Reddito di cittadinanza rispetto alle aree di povertà: dobbiamo lavorare di più per dare la percezione alle classi medie, alle partite Iva e ai ceti imprenditoriali di essere un punto di riferimento forte. In questo momento di crisi tutte le categorie stanno soffrendo, quindi direi di rafforzare questi aspetti. Il lavoro va sicuramente pagato bene, ma bisogna anche crearlo. 

Sulla base dell’andamento di questi sondaggi, quali sono le prospettive in vista delle Europee?

E’ presto per dirlo. Oltretutto, non è tanto importante che il Pd alle Europee prenda un punto percentuale in più o in meno: l’importante è che ci sia una coalizione larga per tornare a governare. Se non riusciremo a ottenere un incremento complessivo dell’area di coalizione alternativa a questo governo, non sarà certo un grande risultato far eleggere qualche deputato in più. Bisogna lavorare piuttosto sulla politica delle alleanze.

“Piace il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale”

 Il rispetto delle promesse elettorali è alla base della crescita di Fdi nei sondaggi, secondo quanto osserva il senatore Sergio Rastrelli

Quali sono, secondo lei, i motivi di questo risultato? 

Insieme con la straordinaria leadership di Giorgia Meloni, c’è senz’altro una proposta politica seria che ha saputo interpretare i valori e i bisogni del Paese ed una coerenza di governo che non ha precedenti. Poi, i sondaggi premiano stabilmente, da mesi, il valore della stabilità della alleanza di centrodestra che si riconosce nella indiscutibile statura personale e politica di Giorgia Meloni. Ma, ripeto, quello che più rileva politicamente è però l’apprezzamento sempre più diffuso e convinto sulla coerenza tra impegni presi in campagna elettorale ed atti di governo: contrasto durissimo alla criminalità organizzata, politiche attive del lavoro, aiuti concreti alle famiglie, sostegno alle imprese ed alla occuazione, riforma del fisco e della giustizia sono solo alcune tra le misure poste coraggiosamente in atto dal Governo in questi pochi mesi di attività e questo ha evidentemente determinato il convincimento che la nuova fase fondativa possa offrire finalmente all’Italia una speranza di crescita e benessere per il futuro.

Con l’ascesa nei sondaggi c’è il rischio dell’“assalto alla diligenza”: con quali criteri selezionare nuovi ingressi e candidature in Fdi? 

La “diligenza Italia”, a conduzione Giorgia Meloni, corre veloce, sull’entusiasmo del consenso elettorale, sulla strada tracciata dal programma di governo, e verso una destinazione precisa di riscatto della Nazione, e per questo non teme assalti. Una forza politica fortemente ed orgogliosamente identitaria come Fratelli d’Italia non può e non deve avere, infatti, alcun timore di rappresentare una platea sempre più ampia di elettorato, e neppure di aprirsi a nuove e diverse sensibilità, a condizione però che vi sia – da parte delle nuove leve – una sincera ed incondizionata adesione ai Valori, ai principi etici ed ai programmi del Partito. Le stesse candidature non potranno che incarnare la capacità di rappresentarli nelle istituzioni. In questo senso saremo certo accoglienti, ma vigili.

Sulla base dell’andamento di questi sondaggi, quali sono le prospettive in vista delle Europee?

L’Italia, grazie alle capacità ed alla postura del Governo Meloni, ha acquisito una nuova centralità internazionale, indispensabile per difendere l’identità, la sovranità degli Stati europei, ed in particolare modo quella nazionale. In questo senso, le prossime elezioni europee costituiranno l’occasione straordinaria per rendere realizzabile, anche in sede europea, un nuovo equilibrio che veda sempre più vicini il fronte conservatore ed il fonte popolare, isolando un partito socialista sempre più marginalizzato ed inconcludente. Solo così sarà possibile affrontare con decisione le sfide internazionali della modernità.

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