MILANO – Il Tennessee Bureau of Investigation (TBI) ha aperto un’indagine sulla morte del giovane afroamericano Brandon Webber, ucciso dalla polizia mercoledì sera a Frayser. Nella zona nord di Memphis. Lo riporta il giornale Daily Memphian, spiegando che il TBI ha confermato nella mattinata locale di giovedì l’identità di Webber, precisando che aveva 20 anni. L’uccisione del giovane ha scatenato le proteste a Memphis, che nella notte sono sfociate in scontri con la polizia.
La dinamica dei fatti
Le autorità non hanno confermato quanto riferito dai familiari della vittima, secondo cui Webber sarebbe stato raggiunto da 20 spari. Stando alla versione fornita dal TBI, tutto è cominciato mercoledì sera. Quando la Gulf Coast Regional Fugitive Task Force dello US Marshal Service cercava un sospetto “ricercato per diversi mandati d’arresto”. E ha visto l’uomo mentre saliva su un veicolo davanti a una casa.
Gli agenti hanno ucciso il ragazzo
“Mentre provava a fermare l’individuo”, lui “si sarebbe scagliato con il suo veicolo contro i mezzi degli agenti diverse volte, prima di uscire con un’arma”, prosegue la ricostruzione del Tennessee Bureau of Investigation. Concludendo che “gli agenti hanno sparato colpendo e uccidendo l’individuo” e “nessun agente è rimasto ferito”.
L’episodio ha scatenato violenti proteste
Poco dopo sono cominciate le proteste. Inizialmente la polizia di Memphis è stata chiamata sul posto per la presenza di folla e difficoltà nella gestione del traffico; c’è stata poi un’escalation e sono scoppiati scontri con gli agenti. La pioggia e i lacrimogeni lanciati dalla polizia avevano già contribuito a disperdere la protesta intorno alle 23 locali di mercoledì, riporta sempre il Daily Memphian.
(LaPresse)