NAPOLI – Gestione e risparmio dell’energia, giovani e cambiamento climatico, economia circolare e ambiente: ha preso il via ieri “Ecomondo”, il salone internazionale delle tecnologie green alla Fiera di Rimini. In programma fino all’8 novembre, la kermesse, promossa dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione Europea, prevede un ampio calendario di appuntamenti per mettere insieme politiche e strategie per uno sviluppo sostenibile.
“Green New Deal e sfida climatica: obiettivi e percorso al 2030” è il tema di quest’anno. La giornata di ieri ha visto il taglio del nastro del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo”.
“Con orgoglio italiano inauguro una delle manifestazioni più grandi al mondo sulla green economy, che ospita 1300 aziende. Questo vuol dire che qui a ‘Ecomondo’, a Rimini, l’Italia c’è, con le sue tecnologie, con le sue idee”. Così il ministro Costa. “Una green Italy esiste e la politica deve prenderne coscienza. Il rischio che non dobbiamo correre è che la politica rimanga dietro la scrivania. Ma se con il Green New Deal abbiamo previsto 55 miliardi di euro per 15 anni per l’ambiente, vuol dire che finalmente c’è una visione più ampia che va oltre il singolo ministro. Questo fa sì che economia e ambiente procedano insieme”.
Un’occasione per riflettere sulle criticità ambientali del nostro Paese di cui si è discusso nel corso della giornata di ieri. Come quello relativo alle emissioni di gas serra, che non calano da 5 anni. I consumi di energia sono tornati a crescere, l’aumento delle rinnovabili si è quasi fermato negli ultimi 5 anni, l’ecoinnovazione non decolla, e il parco auto italiano resta il più “denso” d’Europa. Questi i dati della Relazione sullo Stato della Green Economy presentato ieri in apertura della giornata.
Cattive notizie sono emerse anche dalla relazione “I rifiuti speciali e la competitività del sistema delle imprese”, realizzato da Ref ricerche in collaborazione con la Fondazione Utilitatis, e presentato da Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche. Secondo lo studio, l’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti per l’industria manifatturiera del Paese è stato di 1,3 miliardi di euro all’anno, pari a un incremento medio di oltre il 40% negli ultimi due anni. Alla base di questi aumenti ci sono quindi le difficoltà nello smaltimento dei rifiuti e l’ampliamento dei tempi di ritiro da parte degli smaltitori.
Ciò è dovuto alla carenza di impianti, che a fronte di una domanda crescente vede un’offerta sempre più limitata che per essere soddisfatta deve ricorrere anche ad impianti esteri. La ricerca punta a offrire una mappatura regionale dei fabbisogni impiantistici di smaltimento “nominali”, considerando per la prima volta il rifiuto nel complesso, urbano e speciale. La stima degli aumenti, si evince dagli studi, è distribuita in modo asimmetrico con punte per le produzioni localizzate nei territori maggiormente deficitari, delle filiere più fragili, come quella dei fanghi di depurazione, o ancora dei rifiuti pericolosi, esposte al raddoppio fino alla triplicazione dei costi di smaltimento. A livello nazionale il bilancio nel 2017 chiude in passivo per circa 2,1 milioni di tonnellate, dato coerente con la somma delle quantità di rifiuti esportate (circa 1,3 milioni di tonnellate, al netto dell’import) e di quelle stoccate e destinate a smaltimento (circa 700mila tonnellate). E’ interessante notare come Lazio e Campania presentino un deficit complessivo di smaltimento di 2,7 milioni di tonnellate, mentre la Lombardia ha capacità per accogliere rifiuti provenienti da altre Regioni per oltre 1,3 milioni di tonnellate all’anno.
La strada è dunque in salita. L’alternativa però a quello che è un quadro per il momento non incoraggiante è la Fiera in corso a Rimini. Un focus di quattro giorni in cui concentrare tutte le energie e le idee sull’obiettivo comune: la tutela dell’ambiente del nostro Paese.