MILANO – Alle prime luci dell’alba di oggi a Messina e Catania, i carabinieri del comando provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, nei confronti di 4 persone. Mentre hanno sottoposto un quinto uomo alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I cinque sono ritenuti responsabili – a vario titolo – di detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso.
Destinatari del provvedimento restrittivo sono i messinesi e un catanese mentre l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ha riguardato un 49enne messinese.
La misura cautelare eseguita questa mattina costituisce l’epilogo di un’attività investigativa. Coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, condotta dai militari del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Messina Sud. Ed avviata in seguito all’arresto in flagranza di reato, eseguito esattamente un anno fa, del pregiudicato Vincenzo Costantino. Trovato in possesso, in un casolare di Santa Lucia Sopra Contesse, di un arsenale di armi e munizioni. Tra cui una pistola semiautomatica calibro 9mm parabellum marca ‘SITES’ modello ‘Spectre HC’ e di un consistente quantitativo di droga.
Operazione dei Carabinieri della città siciliana
Le indagini hanno permesso di accertare come, nonostante l’arresto di Costantino, il fratello ed il nipote abbiano proseguito ad utilizzare quei terreni come base logistica. Continuando a depositare e smerciare importanti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nella convinzione che quei luoghi non sarebbero più stati controllati dai Carabinieri. I due hanno utilizzato l’esteso terreno a monte dell’abitazione rurale del congiunto. Per interrare lo stupefacente ed occultarlo tra la vegetazione. Conservandolo all’interno di alcuni contenitori, in plastica o vetro, così da eludere eventuali controlli di polizia presso le loro abitazioni. I contenitori, con all’interno quantitativi diversi di marijuana, erano nascosti in vari punti del terreno. Affinché fosse possibile reperire, al momento delle cessioni, la giusta quantità di stupefacente richiesto dal compratore.
Nel corso delle indagini hanno eseguito diverse perquisizioni che hanno consentito di sequestrare oltre un chilo di marijuana.
(LaPresse)