Roma (LaPresse) – “Io credo che un cambio di passo in materia di immigrazione sia necessario. Ma la linea della fermezza va applicata senza mai perdere di vista i principi di umanità che sono nella nostra cultura“. Così il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi in un’intervista al Giornale. “Il destino di esseri umani che sono vittime di un infame traffico e che rischiano la vita aggrappandosi ad un’illusione di un domani migliore per sé e per i propri figli merita rispetto – aggiunge – La vita e la dignità delle persone vengono prima di tutto. Il cinismo davanti ai lutti e alle sofferenze non è tollerabile. Lo dice chi ha guidato l’unico governo che era riuscito davvero a bloccare gli sbarchi”.
Per il Cav il governo sta beneficiando “della ‘luna di miele’ della quale tutti i governi godono nei primi mesi di lavoro. Poi però gli elettori si aspettano risultati concreti, e i risultati concreti non si ottengono con le promesse né con le esibizioni muscolari. Ben presto saranno i fatti e non gli annunci a orientare gli umori dei cittadini: quello sarà il nostro momento“.
Il nuovo Governo sotto la lente d’ingrandimento di Berlusconi
Per Berlusconi i tagli dei vitalizi “Sono un imbroglio ai danni degli italiani, tipico dei Cinque Stelle” e “Il decreto Dignità è la dimostrazione che Di Maio non conosce nulla del mondo del lavoro. E’ giovane solo anagraficamente, politicamente risulta vecchissimo“, così come “tagliare le pensioni sarebbe semplicemente una follia” perché “significa rubare ai cittadini una parte dei redditi guadagnati in una vita di lavoro, e percepiti in modo differito in età avanzata“. Quanto a Salvini “continua a parlare e ad agire come se fosse in campagna elettorale. Governare è qualcosa di diverso. Richiede di saper affrontare problemi complessi, con sobrietà, concretezza, senso delle istituzioni“.
Ma “non ci interessa contendere i voti ad una forza politica del centrodestra” anche se “dai primi provvredimenti non sembrerebbe” che si stia facendo carico dell’alleanza. “Lo capiremo presto: vedremo se la Lega vorrà e saprà bloccare o almeno cambiare radicalmente il cosiddetto Decreto Dignità, che è letale per chi lavora e per chi crea lavoro, per tutte le categorie produttive”. Quanto alla flat tax “ho seri dubbi” che vedrà la luce perché “è incompatibile con i programmi pauperisti dei Cinque Stelle, come il cosiddetto reddito di cittadinanza. Intendo naturalmente una flat tax vera, che per funzionare deve rivolgersi a tutti, famiglie e imprese, e deve consistere in una sola aliquota”.