Migranti, Ciriani: “Non possiamo pagare per tutti, l’Ue batta un colpo”

Le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento

Luca Ciriani (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)

MILANO – “Più che preoccupato, sono dispiaciuto”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a proposito dello scontro con la Francia sul tema migranti. “L’Italia e la Francia – spiega – sono legate da antica amicizia, culturale oltre che politica. Ma l’immigrazione è un problema grande come una casa, non capisco la reazione esagerata e scomposta della Francia. È evidente che Macron ha un problema interno, l’opinione pubblica francese chiede una politica severa sui migranti. Non si capisce perché non debba accadere lo stesso per l’Italia, che quest’anno ha accolto 90mila persone di cui solo 38 ricollocate in Francia. Non si può continuare a far finta di nulla, l’Europa batta un colpo”.

“Il governo italiano – sottolinea Ciriani – ha fatto quello che aveva promesso in campagna elettorale. Forse altri Paesi erano abituati a un’Italia che si girava dall’altra parte, ma questo non va più bene. Non ci si può chiedere di tenere spalancate le frontiere così che loro possano tenerle chiuse. Il governo vuole dare un segnale, perché l’Unione capisca che stiamo parlando di un problema di grandissima portata, da affrontare insieme”. Quelle francesi “sono reazioni incomprensibili e spiacevoli, anche dal punto di vista personale. Noi non abbiamo iniziato un conflitto politico e diplomatico, ma un Paese che tenga alla sua dignità non può continuare a subire una immigrazione incontrollata. È inaccettabile che le Ong pretendano di scaricare sull’Italia i migranti che raccolgono in mare. Le organizzazioni tedesche o norvegesi non avvisano l’Italia dei loro movimenti, salvo poi denunciare un grande problema umanitario di cui loro non si fanno carico”.

“Le morti – sottolinea Ciriani – si fermano evitando le partenze, determinando in Africa chi ha diritto di entrare in Italia. A chi serve questa immigrazione disperata? La Ue accetti l’idea di un grande piano in Nordafrica, come è stato per la Turchia”.

(LaPresse)

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