MILANO – “Il principio di rotazione dei porti come luoghi sicuri è su base volontaria, ma la ripartizione di quanti arrivano in Europa non è su base volontaria. E diventa obbligatoria con il loro collocamento negli Stati europei” entro quattro settimane dall’arrivo. Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a un’audizione in Commissione Affari Costituzionali di Camera e Senato in vista di una riunione del Consiglio giustizia e affari interni di Lussemburgo del prossimo 8 ottobre e dopo il vertice di Malta.
La rotazioni dei porti
“Tutte le procedure riguardanti coloro che vengono redistribuiti saranno a carico della amministrazione ricevente. Siamo all’ inizio, siamo in 4 Stati. Ma Francia e Germania rappresentano qualcosa in Europa, 2 paesi calibro di Germania e Francia hanno firmato”, dice il ministro in riferimento all’accordo di Malta. “Portare a casa una dichiarazione di quel tipo è un primo passo importante. La rotazione dei porti è volontaria, ma il fatto di avere messo la possibilità di accogliere in maniera volontaria, non era scontata. E’ un tabù che è venuto meno, è già un grande risultato”, aggiunge Lamorgese.
(LaPresse)