ROMA – E’ guerra fredda tra Roma e Parigi dopo che il Viminale ha chiuso le porte all’Ocean Viking, la nave della Ong Sos Méditerranée con 230 persone a bordo tra cui 57 sono bambini costretta a dirigersi a Tolone dove ha appena attraccato. Una situazione che ha ulteriormente irrigidito i rapporti tra i due Paesi.
Guerra fredda
La sottosegretaria francese agli Affari europei, Laurence Boone ha stigmatizzato il comportamento dell’esecutivo targato FdI: “C’è una rottura di fiducia con l’Italia – ha dichiarato – perché c’è stata una decisione unilaterale che mette delle vite in pericolo e che non è conforme al diritto internazionale”. Esaustiva la risposta di Meloni sugli sbarchi: “Noi non siamo più in grado di occuparcene e abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso. Credo che oggi il tema sia come l’Ue debba affrontare questa materia: potrebbe scegliere di isolare l’Italia, io penso che sarebbe meglio isolare gli scafisti”.
Serve soluzione europea
E sulla questione la premier Meloni ha aggiunto: “Ora tre cose possiamo fare: possiamo decidere che siamo l’unico porto d’Europa ma non sono d’accordo, non ho avuto questo mandato. Ipotesi due: non credo che si debba litigare ogni volta con Francia, Grecia… Unica soluzione comune, e ne ho parlato con Macron, Germania e Ue, è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenze, aprire hotspot. Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea”.
La risposta
A Giorgia Meloni ha fatto eco il presidente del Ppe, Manfred Weber, dopo il faccia a faccia con la premier italiana: “Italia e Francia – ha detto – devono trovare un comune accordo sulle grandi sfide davanti a noi, e tutti devono rispondere alla sfida delle migrazioni. Quello che ci serve è una soluzione europea, non ci servono battaglie fra Italia e Francia, o altri Paesi. Questa soluzione deve combinare due aspetti: un rigido e forte controllo alle frontiere, come abbiamo fatto al confine fra Turchia e Grecia; il secondo è la solidarietà, l’Italia non può essere lasciata sola, bisogna mostrare solidarietà a livello europeo”.
Rafforzate le frontiere
E la Francia mette il muso all’Italia e rafforza i controlli alla frontiera. Oltre dieci i punti in cui l’Eliseo ha deciso di incrementare le restrizioni, compresi i passaggi di montagna con l’impiego di oltre 500 gendarmi giorno e notte. “Si tratta – ha spiegato l’Afp facendo riferimento alla polizia locale – di controllare le stazioni, gli assi secondari soprattutto di Mentone, ma anche Sospel o Breil-sur-Roya, assi autostradali, in particolare l’A8, le uscite e i pedaggi sulle autostrade”.