Ripetto ai Paesi di origine dei migranti “una volta registrata la forte tendenza dei giovani a venire in Italia, possiamo condividere processi di formazione sul posto con le nostre rappresentanze diplomatiche e canalizzare flussi regolari verso concrete opportunità di impiego lavorativo nel nostro Paese” ma in cambio serve “non solo la prevenzione delle partenze ma processi di rimpatrio per chi arriva irregolarmente con procedure che possono beneificiare di semplificazioni in termini di riconoscimento rispetto a quelle attuali da parte delle nazioni di origine”. Lo ha detto a CorriereTV il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, facendo l’esempio di potenziali accordi con Egitto e Tunisia. “Governare i flussi migratori significa avere un’idea non di alzare dei muri, peraltro inefficaci oltre che eticamente insostebili, ma creare una compensazione fra il processo di governo dei flussi con strumenti come gli ingressi legali, i corridoi umanitari, dialogo con i Paesi di origine e transito e il richiedere loro di porre rimedio alla deregulation, i flussi in mano ai trafficanti, il problema europeo nell’eseguire i rimpatri”.
LaPresse
Migranti, Piantedosi: “Formazione in Africa per poter lavorare in Italia”
"Governare i flussi migratori significa avere un'idea non di alzare dei muri"