Roma, 25 set. (LaPresse) – “Se un Paese come l’Italia deve fronteggiare l’immigrazione di massa mantenendo uno stato di diritto – con protezione delle frontiere – e che risponda a criteri etici deve necessariamente garantire l’accoglienza. Chi paga questa accoglienza? La risposta può essere solo la politica fiscale europea, perché altrimenti un Paese come l’Italia che ha già, stretti vincoli chiude le frontiere”. Così il ministro degli Affari europei Paolo Savona in audizione davanti alle commissioni riunite Politiche dell’Ue di Camera e Senato a Montecitorio. “Apriamo una discussione subito” sul futuro dell’Ue “perché il 2019 può essere un anno drammatico per l’Europa. Ci sono le elezioni, e tutti i paesi hanno qualche problema, che discuto a fare di farla funzionare se può saltare tutto. Possiamo trovarci un’Europa più forte e più equa, o meno forte e meno equa”. Così il ministro degli Affari europei Paolo Savona in audizione davanti alle commissioni riunite Politiche dell’UE di Camera e Senato a Montecitorio.
e ancora
“Io non amo la parola flessibilità, finora è la risposta che si dava il governo per spendere di più. E’ un meccanismo che non funziona perché abbiamo continuato a spendere di più ma il debito ha continuato a salire. Il problema è diverso e servono le infrastrutture, che sono fondamentali a livello europeo. Non dovrebbe essere l’Italia a chiedere più flessibilità per gli investimenti, l’Europa dovrebbe ordinare all’Italia di fare investimenti, non andrebbe chiesto, per creare così le condizioni per crescere”. Così il ministro degli Affari europei Paolo Savona in audizione davanti alle commissioni riunite Politiche dell’UE di Camera e Senato a Montecitorio