MILANO – “Fuori, da qualche parte tra quelle stesse onde, un gommone che trasporta 120 persone. O 100 o 130. Non lo sapremo mai, perché sono tutti morti”. Lo racconta la soccorritrice di Sos Mediterranee, Luisa Albera, a bordo della Ocean Viking, intervenuta nel luogo del naufragio di oltre 100 migranti. “Nelle ultime 48 ore Alarm Phone ci ha avvisato di un totale di tre imbarcazioni in pericolo nelle acque internazionali al largo della Libia – racconta – Tutti loro erano ad almeno dieci ore dalla nostra posizione al momento della ricezione degli avvisi. Abbiamo cercato due di queste barche, una dopo l’altra, in una corsa contro il tempo e con mare molto mosso, con onde fino a 6 metri. In assenza di un efficace coordinamento guidato dallo Stato, tre navi mercantili e la Ocean Viking hanno collaborato per organizzare la ricerca in condizioni di mare estremamente difficili”. Luisa spiega che “oggi, mentre controllavamo la zona incessantemente senza ricevere il sostegno delle autorità marittime responsabili, tre cadaveri sono stati avvistati in acqua dalla nave mercantile ‘My Rose’. Poco dopo un aereo Frontex ha individuato il relitto di un gommone. Da quando siamo arrivati sul posto, non abbiamo trovato nessun sopravvissuto mentre abbiamo potuto vedere almeno dieci corpi nelle vicinanze del relitto”. “Abbiamo il cuore spezzato. Pensiamo alle vite perse e alle famiglie che potrebbero non avere mai la certezza di quello che è successo ai loro cari”, aggiunge.
LaPresse
Migranti, Sos Mediterranee: naufragio in Libia, 100 morti nessun sopravvissuto
"Fuori, da qualche parte tra quelle stesse onde, un gommone che trasporta 120 persone. O 100 o 130. Non lo sapremo mai, perché sono tutti morti".