Covid, De Luca: “Italia abbandonata a sé stessa, le zone a colori? Stupidaggini”

"Per mantenere il coprifuoco e tutto chiuso sarebbe necessario avere il controllo da parte delle forze dell'ordine. Ma oggi mancano ancora decisioni fondamentali rispetto al controllo dei territori. L'Italia rimane abbandonata a sé stessa. Zona rossa, gialla, arancione: stupidaggini, l'Italia rimane abbandonata".

Foto Fabio Sasso/LaPresse

NAPOLI – “Per mantenere il coprifuoco e tutto chiuso sarebbe necessario avere il controllo da parte delle forze dell’ordine. Ma oggi mancano ancora decisioni fondamentali rispetto al controllo dei territori. L’Italia rimane abbandonata a sé stessa. Zona rossa, gialla, arancione: stupidaggini, l’Italia rimane abbandonata”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta Facebook del venerdì. “Ancora oggi dopo un anno – aggiunge De Luca – non trovo l’approvazione di un piano specifico dell’utilizzo delle forze dell’ordine in funzione dei controlli anti-Covid”.  “Si può dire parlando ai ristoratori, apriamo fino alle 22, è chiaro che sia una presa in giro. La mia idea è molto semplice: manteniamo il coprifuoco alle 22 quanto vogliamo noi, ma fermo restando l’esigenza di sicurezza, di contingentamento, di distanza tra un tavolo e l’altro, mi pare ragionevole consentire ai ristoranti di restare aperti fino alle 23 e poi alle persone di tornare a casa entro le 23,30”. “Mantenendo – incalza De Luca – lo scontrino da esibire alle forze dell’ordine, questa sarebbe stata una cosa ragionevole. Poi tutto chiuso, come reputo sia giusto fare per altre settimane”.

 “Noi dobbiamo avere una linea di equilibro tra esigenza sanitaria e tutela di alcune funzioni economiche, ma dobbiamo sapere che non possiamo giocarci l’estate. Lo dico oggi, siamo ancora ad aprile, se non ci muoviamo con intelligenza e facciamo finta di aprire, saremo costretti a chiudere tutto”. “C’è una linea di condotta ragionevole – incalza – nell’ambito di posizioni di prudenza e sicurezza, tuttavia non possiamo prendere in giro alcune categorie economiche. E non possiamo non capire come alcune categorie economiche, penso al comparto turistico-alberghiero, dobbiamo decidere subito perché tra un mese e mezzo-due mesi è troppo tardi”.

LaPresse

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