ROMA – “Ogni giorno affrontiamo attacchi su piccola scala” lungo il confine con la Bielorussia, “i tentativi di entrare in Polonia in gruppi vengono effettuati in molti luoghi diversi alla frontiera. E nel fare di tali tentativi gli stranieri ricevono l’aperto sostegno dei bielorussi, che, tra l’altro, accecano soldati e ufficiali polacchi con i laser, sparano in aria o partecipano alla distruzione delle barriere protettive. È chiaro che tali tentativi stanno diventando sempre più brutali. Siamo preparati per la destabilizzazione a lungo termine del nostro confine”. Lo ha detto a LaPresse Stanislaw Zaryn, portavoce del Ministro Coordinatore dei Servizi speciali di Varsavia, parlando della crisi migratoria alla frontiera tra Polonia e Bielorussia. “Da diversi giorni assistiamo a un’escalation della situazione legata alla crisi provocata dalla Bielorussia al nostro confine. Grandi gruppi di migranti sono stati trasportati alla frontiera con la Polonia. I servizi bielorussi ispirano questi gruppi ad attacchi costanti”, afferma il portavoce. “Il 16 novembre”, racconta Zaryn, “un gruppo di migranti preparati ed equipaggiati dai bielorussi ha attaccato le guardie di frontiera polacche, soldati e agenti vicino al valico di frontiera a Bruzgi, una città confinante in Bielorussia. Queste persone si sono comportate in modo molto aggressivo, come se stessero svolgendo compiti tattici: alcuni degli assalitori lanciando pietre e rami hanno coperto altri che hanno cercato di distruggere le fortificazioni al confine. Gli stranieri erano dotati di attrezzature per il lancio di pietre, granate stordenti e altri oggetti che sono stati lanciati contro i polacchi. L’attacco, durato due ore è poi stato respinto”.
“Le ultime notti sono state inquiete”, afferma il portavoce, “per molti giorni sono stati identificati tentativi di massa di sfondare il confine polacco. Tali tentativi sono organizzati contemporaneamente da diverse dozzine, talvolta anche centinaia di persone, gli stranieri vengono aiutati dalle strutture bielorusse”, e “in una delle ultime notti, un veicolo della guardia di frontiera bielorussa è stato usato per distruggere la barriera di confine” e i bielorussi hanno poi mandato lì un gruppo di stranieri”. “Durante questi attacchi, i polacchi vengono accecati da un laser – che è proibito dalla legge e può causare gravi danni alla salute, inoltre vengono sparati colpi in aria, e lanciati pietre e petardi verso la parte polacca. Tali tentativi sono inefficaci, ma la situazione”, avverte Zaryn, “è pericolosa”.
“Attualmente il confine polacco è difeso da diverse migliaia di agenti della guardia di frontiera, della polizia e di soldati dell’esercito polacco. La situazione è tesa, e vengono prese decisioni adeguate alle sfide. Se necessario, saranno inviate ulteriori truppe al confine”. Lo ha detto a LaPresse Stanislaw Zaryn, portavoce del Ministro Coordinatore dei Servizi speciali di Varsavia, parlando della crisi in corso al confine tra Polonia e Bielorussia. “Il governo polacco ha deciso in questa fase di proteggere il proprio confine con le forze dei servizi polacchi e l’esercito. Ma vedremo cosa ci riserverà il futuro. La situazione resta grave, soprattutto perché siamo consapevoli che la Bielorussia non sarebbe in grado di condurre un’operazione così ampia contro l’Occidente senza il sostegno e l’approvazione del Cremlino”, ha detto il portavoce rispondendo alla domanda se la Polonia chiederà l’intervento degli alleati. “Le azioni del regime di Alexander Lukashenko devono essere analizzate nel contesto della politica aggressiva della Russia nei confronti dell’Europa centrale. Mosca sta cercando di destabilizzare la nostra regione e rafforzare la sua influenza. Ciò significa che questa crisi può durare a lungo”, ha avvertito il portavoce.
Martedì “gli stranieri, ispirati e istigati dai servizi bielorussi, hanno attaccato il confine polacco. E’ stato un attacco di una portata senza precedenti. Sono state le azioni più pericolose e aggressive finora. La parte polacca ha adottato misure adeguate in conformità con i regolamenti nazionali. Chi distrugge le recinzioni alle frontiere, attacca fisicamente gli agenti dei servizi in divisa, deve fare i conti con una risposta univoca. La Polonia ha il diritto di difendersi”. Lo ha detto a LaPresse Stanislaw Zaryn, portavoce del Ministro Coordinatore dei Servizi speciali di Varsavia, parlando dell’uso di gas lacrimogeni e idranti contro i migranti che martedì hanno provato a forzare il confine tra Polonia e Bielorussia. “Durante l’attacco condotto da un gruppo di stranieri, una dozzina di polacchi sono rimasti feriti. La loro vita non è in pericolo, anche se alcuni di loro sono stati colpiti alla testa con pietre e sono stati portati in ospedale. Contiamo sulla loro rapida guarigione. Sono persone forti che possono gestire le situazioni più difficili”, ha aggiunto Zaryn.
(LaPresse)