MILANO – Per capire in che situazione versa il Milan, è sufficiente intercettare una dichiarazione di Paolo Maldini confezionata durante la presentazione di Theo Hernandez e Rade Krunic. Nello specifico, affrontando il tema del croato Modric come ipotetico rinforzo per il centrocampo, l’argomento è stato archiviato in fretta: “Mai trattato”. Con l’aggiunta, poi, che il mercato “è fatto di opportunità e incastri”. Parole di Frederic Massara, il diesse, avallate da Paolo Maldini, il direttore tecnico.
Una campagna acquisti low cost
La traduzione di tutto questo è che il Milan si avvia verso una campagna di rafforzamento di basso profilo, senza la possibilità di spendere quanto vorrebbe per consolidare un organico che, sulla carta, è molto distante dalle squadre di vertice. Opportunità e incastri equivalgono a movimenti di rimbalzo, per lo più alla chiusura delle trattative, nonostante la volontà sia quella di definire tutte le operazioni in tempi stretti.
Il Milan è fuori dall’Europa
La sensazione è che Marco Giampaolo dovrà arrangiarsi con ciò che gli passa gli convento, ovvero pochino. Del resto, senza Europa e con obiettivi ‘tranquilli’ ci si può pure permettere di non coltivare i sogni estivi con acquisti clamorosi. Hernandez e Krunic ne sono l’esempio. “Sono venuto qui per crescere, migliorare e imparare a difendere meglio”, ha raccontato il terzino francese.
“Decisivo è stato l’incontro a Ibiza con Maldini, giocatore al quale mi sono sempre ispirato, anche se Marcelo è stato importante per la mia crescita”, ha rivelato. Insomma: il mare, il sole, quattro chiacchiere un chiringuito e via: “Theo è un ragazzo con potenziali enormi. Ha già giocato e vinto con il Real, ora vuol farlo con il Milan. Lo ritengo uno dei migliori terzini in circolazione”, ha chiosato Maldini.
L’arrivo di Hernandez e Krunic
Krunic, invece, ha altri punti di riferimento. Nomi comunque che scottano: “Ho sempre ammirato Kakà ma per caratteristiche tecniche penso di assomigliare più a De Bruyne, del City”, ha rivelato. Travolto dall’entusiasmo, Krunic ha accostato il futuro rossonero Bennacer ad altri registi di prestigio: “Io ho giocato con Pjanic e Paredes, posso assicurare che non è molto lontano da loro”. Poi, però, come sempre sarà il campo a parlare. Per adesso qualsiasi giudizio è sospeso, malgrado tra i tifosi qualche perplessità cominci a serpeggiare e la bottega delle cessioni – anche illustri – sia aperta notte e giorno.
(LaPresse/di Vittorio Oreggia)