MILANO – Dodici anni fa il Milan festeggiava la settima vittoria in Champions League, ad Atene, contro il Liverpool, nella terza finale disputata nel giro di 5 anni. Oggi i Reds sono ancora in finale, mentre l’unica fase finale con cui sono alle prese i rossoneri è quella del campionato. Con una speranza nel cuore di potersi qualificare per la prossima Champions League.
Obiettivo duro da raggiungere e cruciale in termini di prospettiva, ma che dodici anni fa invece era dato praticamente per scontato all’inizio di ogni stagione. Quello che non cambia invece è lo stato dell’arte nei rapporti con la Uefa. Ancora contrastati e contaminati 12 anni fa, pochi mesi dopo le schermaglie di Calciopoli. Nebulosi e difficili da definire oggi, con il club rossonero alle prese con la temperie del Fair Play finanziario.
Gli obiettivi del Milan
Quello che appare chiaro è invece lo stato di serenità con cui anche oggi il Milan ha lavorato a Milanello. La squadra non sa se si qualificherà o meno per la prossima Champions League, ma ha la percezione che non lascerà rimpianti sul terreno. A questo stato d’animo partecipa, ebbene sì, anche Leonardo. Il dirigente brasiliano è stato avvistato a Milanello con Paolo Maldini, dando un segnale preciso a tutta la struttura. Di presenza, di attenzione al lavoro e di assoluta sintonia con la linea della priorità all’AC Milan che tutti i livelli societari stanno osservando fin dal giorno successivo alla sconfitta di Torino. Leonardo ha messo la faccia, come si dice in questi casi, in tutta Milanello e ha dialogato e sorriso con tutti. Nonostante la ridda di voci e di ipotesi sul suo futuro.
Tutto pronto per il match contro la Spal
Tutti sono liberi di interpretare l’atteggiamento sereno di fronte alla vita che fa parte del corredo umano e psicologico di Leonardo, ma certamente c’è e viene percepito in maniera positiva dalla squadra. Il Milan degli Abate e dei Borini si appresta ad affrontare la Spal a Ferrara, con la stessa formazione che ha battuto Fiorentina e Frosinone.
Conquistare un posto in Champions
La sensazione generale è che per prevalere sulla formazione di Semplici il Milan debba fare di più e meglio, rispetto a quando visto, ad esempio, nel secondo tempo di Firenze e nel primo tempo di San Siro contro la squadra di Baroni. Ma questi sono aspetti su cui sta lavorando Rino Gattuso, oggi più che mai sereno e sempre più innamorato dei colori rossoneri. Il tecnico, come del resto i giocatori, non sa se terminerà il campionato al terzo, al quarto, al quinto o al sesto posto. Ma deve pensare solo a Spal-Milan.
E’ toccato al Ceo rossonero oggi pensare ad altro. E’ cioè la questione politica, visto che i rossoneri stanno infatti patendo, da diversi mesi ormai, il tormentato rapporto con l’Uefa e le rigide sanzioni imposte dai vari organismi giudicanti. Il destino del Diavolo, in tal senso, è ancora da stabilire e non è da escludere che possano esserci, dietro l’angolo, sorprese dolorose.
La questione fair play
Ma il Milan lavora e affronta il tema: secondo quanto riportato da Sky Sport infatti, l’amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis, accompagnato dai legali che stanno seguendo la pratica relativa al club di via Aldo Rossi, si è recato a Nyon. Il dirigente sudafricano ha incontrato l’Uefa per un’udienza, perché il club di via Aldo Rossi sta portando ancora avanti il discorso relativo al mancato rispetto del Financial Fair Play. Un incontro di spessore, anche se nulla è trapelato riguardo i contenuti del confronto.
(LaPresse/di Mauro Suma)