Milano: dal Comune 2,8 milioni per i progetti del terzo settore dedicati a famiglie fragili

Garantire percorsi di autonomia, integrazione e inclusione sociale ai nuclei in condizione di fragilità economica e abitativa (con particolare attenzione ai minori) e facilitare l'accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari alle famiglie che chiedono supporto e assistenza

MILANO – Garantire percorsi di autonomia, integrazione e inclusione sociale ai nuclei in condizione di fragilità economica e abitativa (con particolare attenzione ai minori) e facilitare l’accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari alle famiglie che chiedono supporto e assistenza. Parallelamente, realizzare un percorso di sensibilizzazione contro la discriminazione etnica e l’antiziganismo. Con questo obiettivo il Comune di Milano ha approvato la delibera che stanzia 2 milioni e 850mila euro per la coprogettazione e realizzazione di percorsi di accoglienza e inclusione nella legalità, nel periodo tra gennaio 2022 e dicembre 2023.

Grazie a un avviso pubblico, saranno selezionati i soggetti del Terzo settore chiamati a costruire una rete integrata di prestazioni sul territorio, nel solco di quanto già fatto negli scorsi anni dall’Amministrazione comunale. In particolare, sotto la regia comunale, verranno attivate equipe multidisciplinari di educatori, assistenti sociali, consulenti legali e altri operatori sociali, con l’obiettivo di porre in essere percorsi condivisi e partecipati per l’accesso alla scuola, alla casa, al lavoro e alla salute. In linea con le indicazioni che la Commissione Europea ha fornito, già nel 2011, a tutti gli Stati membri.

“Dopo una prima sperimentazione nel 2017 – spiega l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – il Comune di Milano ha avviato un percorso di coprogettazione biennale che ha trovato nel Terzo Settore un alleato prezioso ed efficace. Quella che intendiamo mettere in campo è una rete di assistenza e supporto che ci consenta, dal momento in cui intercettiamo il bisogno fino alla risoluzione del problema, di realizzare percorsi specifici, non standard ma adeguati alle necessità, per aiutare le persone ad uscire dalle fragilità trovando una strada di autonomia”.

(LaPresse)

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