MILANO (LaPresse) – Milano e il cinema: a Palazzo Morando dagli anni Dieci alle commedie. Dall’8 novembre 2018 al 10 febbraio 2019, le sale di Palazzo Morando – Costume Moda Immagine di Milano accolgono una mostra. Che analizza quindi il rapporto tra il capoluogo lombardo e il mondo della settima arte. Curata da Stefano Galli, promossa da Comune di Milano – Cultura, Direzione Musei Storici. Nell’ambito del palinsesto Novecento italiano. E organizzata da MilanoinMostra col patrocinio della Regione Lombardia.
Milano, ecco cosa ci sarà nell’esposizione
L’esposizione presenta fotografie, manifesti e locandine. Ma anche contributi video e memorabilia. In grado di ripercorrere un secolo di storia del cinema nella città meneghina. Dalle prime sperimentazioni degli anni Dieci all’epoca d’oro degli anni sessanta. Fino quindi alle produzioni più recenti con la nascita di un genere-commedia tutto milanese. Che ha visto affermarsi artisti quali Renato Pozzetto, Adriano Celentano, Diego Abatantuono, Aldo, Giovanni e Giacomo, e molti altri.
Prima del regime fascista le grandi produzioni erano a Milano
Prima che il regime fascista concentrasse le grandi produzioni cinematografiche nelle nuove strutture romane di Cinecittà, la città ha rappresentato il centro nevralgico delle prime sperimentazioni in Italia. Luogo di fiorente innovazione, creatività e capitale della nascente industria filmica.
Tutto cambia negli anni 30
Negli anni Trenta, la costruzione dei teatri di posa capitolini e il conseguente trasferimento nella Capitale delle attività produttive provocarono una perdita di centralità del capoluogo lombardo all’interno della produzione cinematografica. Occorre aspettare gli anni Cinquanta-Sessanta perché la città si trasformi lentamente in set di innumerevoli pellicole. Che cercavano di cogliere nei cambiamenti repentini della città l’essenza stessa della modernità.
Ecco i film che hanno fatto la storia
Da Miracolo a Milano a Rocco e i suoi fratelli. Ma anche da La Notte a Il posto, si contarono a decine le produzioni che immortalarono le atmosfere cittadine e catturarono l’incanto. E le contraddizioni di una metropoli che evolveva a ritmi vertiginosi. Nonostante avesse perso il primato produttivo, agli inizi degli anni Sessanta, la città seppe convertirsi nel luogo ideale dove sviluppare due nuovi filoni cinematografici. Quello pubblicitario, che avrà la sua più clamorosa espressione in Carosello e quello industriale. Che vedrà protagoniste aziende del calibro di Pirelli, Breda, Campari, Edison tra le altre.
Teso a valorizzare le realtà imprenditoriali attraverso lo sfruttamento del linguaggio cinematografico. Dopo la stagione dei poliziotteschi degli anni Settanta, che proprio nel capoluogo lombardo troveranno il set ideale, gli ultimi decenni vedranno proliferare la commedia in salsa meneghina. Con protagoniste figure entrate di diritto nell’immaginario di tutti.
‘Milano e il cinema’ è il nuovo appuntamento espositivo a Palazzo Morando. Costume Moda Immagine di un percorso iniziato con ‘Milano tra le due guerre. Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti’ (2013). E proseguito con ‘Milano, città d’acqua’ (2015) e ‘Milano, storia di una rinascita. 1943-1953 dai bombardamenti alla ricostruzione’ (2016) e Milano e la mala (2017). Questa serie di iniziative racconta il capoluogo lombardo. A partire infatti dalla sua storia, dalla sua specificità, dalle sue vicende sociali, capaci di trasformare in modo radicale il volto della città.