MILANO (LaPresse) – Tre uomini, un padre di 56 anni e i suoi due figli di 23 e 29, tutti albanesi, sono stati arrestati dalla polizia di Stato per estorsione. Il più giovane dovrà rispondere anche di lesioni. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dagli agenti del commissariato di Sesto San Giovanni (Milano).
Violenze e minacce per eliminare la concorrenza
I tre, titolari di una ditta nel settore della tinteggiatura con sede a Bresso, sono accusati di aver costretto con violenza e reiterate minacce, anche con uso l’uso di armi, il titolare e i dipendenti di una ditta concorrente di Sesto San Giovanni. Per spingerli a rinunciare a commesse lavorative.
Le indagini delle forze dell’ordine
L’indagine è iniziata lo scorso giugno dopo che il capo cantiere della ditta concorrente era stato minacciato dal 56enne. Che gli aveva intimato di ritirare i preventivi presentati per i lavori di imbiancatura e pulizie di uno stabili e Bresso. Minacciandolo che, qualora non avesse provveduto a quanto richiesto, lo avrebbe fatto picchiare dai suoi figli.
“Devi annullare tutti i preventivi che hai fatto, sia quello di imbiancatura che quello delle pulizie… se non lo fai ti faccio picchiare dai miei figli”, avrebbe detto l’uomo al capo cantiere il 4 giugno. Il capo cantiere, però, non si era lasciato intimidire, non ascoltando nemmeno il figlio più piccolo che lo obbligava a chiedere scusa al padre.
La dinamica dei fatti
Di fronte al nuovo rifiuto il giovane lo avrebbe colpito al volto con un bicchiere di vetro, procurandogli uno sfregio permanente alla guancia destra (motivo per cui il 23enne è accusato anche di lesioni). Subito dopo, mentre l’aggredito portava le mani al volto per tamponare la ferita, padre e figlio lo picchiavano selvaggiamente. Solo l’intervento si alcuni clienti li ha fatti smettere.
Altri episodi subiti dalle vittime
Tra giugno e luglio la vittima ha subito tre episodi simili. Il padre e i due figli lo avrebbero anche minacciato di morte, portandosi il pollice al collo e facendo il gesto di tagliargli la gola. Inoltre lo scorso 18 settembre i due fratelli avrebbero minacciato il capo cantiere della ditta concorrente con una pistola mentre stava lavorando a Bresso assieme a un collega, preso a schiaffi.
La stessa sera i tre albanesi avrebbero atteso il capo cantiere e il dipendente della ditta concorrente fuori dalla stazione di Bresso, dove i due erano andati a sporgere denuncia. Dopo averli indicati espressamente con il dito, li hanno seguiti per diversi metri. A cinque mesi dall’inizio delle indagini il padre e i suoi due figli sono finiti in manette.