Milano, pm su 14enne suicida: capire chi c’è dietro macabro gioco

Per il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano e il pm Letizia Mocciaro, che hanno disposto il sequestro dei siti "pericolosi" che il 14enne Igor Maj visitava. "Si tratta di capire chi vi sia dietro questo macabro gioco.

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace

Milano, 13 set. (LaPresse) – Per il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano e il pm Letizia Mocciaro, che hanno disposto il sequestro dei siti “pericolosi” che il 14enne Igor Maj visitava. “Si tratta di capire chi vi sia dietro questo macabro gioco. Soprattutto, se Igor sia stato indotto psicologicamente o obbligato a compiere un tale gesto estremo da parte di qualcuno”. Nel decreto con cui è stato disposto il sequestro dei siti, si legge anche che della “pratica assurda” del Blackout. ” Questa consiste nel privarsi dell’aria per periodo sempre più lunghi fino a svenire per poi riprendere conoscenza”. “Si era iniziato a parlare dallo scorso mese di febbraio, quando un altro 14enne venne trovato in fin di vita a Tivoli, provincia di Roma, strangolato dal cavo della sua PlayStation, poi morto qualche giorno dopo all’ospedale Gemelli”. La Procura questa mattina ha aperto, sulla base di notizie di stampa, un fascicolo sulla vicenda per l’ipotesi di istigazione al suicidio.

dunque

“È pacifico che la diffusione telematica su piattaforma Internet quale YouTube di file video o tutorial che inducono a partecipare alla cosiddetta ‘sfida del balckout’ configuri il reato” di istigazione al suicidio. Scrivono ancora i pm Siciliano e Mocciaro nell’ordinanza con cui hanno disposto il sequestro dei siti e dei video visti dal 14enne Igor Maj. Questo  giovedì scorso si è tolto la vita impiccandosi con una corda da roccia. “Tale indebita diffusione non sarebbe tecnicamente possibile senza l’operato di tutti quei siti che ospitano sulla propria piattaforma file video e tutorial che inducono questa macabra pratica del Blackout”. Siti che “si celano spesso dietro server stranieri – fa notare il pm – modificando in continuazione indirizzi e denominazioni”. Spesso “allocati in luoghi tanto remoti quanti difficili da raggiungere”, prosegue l’ordinanza.

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