Milano tra droghe vecchie e nuove: ecco l’identikit di chi le usa

Con i costi che si abbassano, le droghe diventano più appetibili per tutte le tasche: anche quelle degli studenti

Foto Richard Morgano - LaPresse
di Benedetta Dalla Rovere

MILANO (LaPresse) – Droghe “vecchie”, come la marijuana , la cocaina, l’eroina da fumare o da iniettarsi in vena, e “nuove”, come quelle sintetiche che si affacciano di continuo sul mercato. E ancora molecole testate per diventare medicine, che poi non sono mai approdate sugli scaffali delle farmacie. Ma anche pastiglie e sciroppi, soprattutto oppiacei, comprati on line senza prescrizione o con ricette contraffatte o rubate.

E’ anche dalla rete che passa la vendita della droga che invade la piazza di Milano, sempre in novità

“Un mercato molto mobile e che va veloce ed è in continua evoluzione”, avverte il professor Riccardo Gatti, che dirige il Dipartimento Interaziendale Prestazioni Erogate nell’Area Dipendenze (DIPEAD) della ASST Santi Paolo e Carlo che opera su tutta la Città di Milano. E proprio dalla rete e dai social network, come Instagram, passano le “promozioni” destinate ai più giovani, come i tanti video sulla cannabis a basso potenziale, le immagini di farmaci, i servizi sull’eroina. Sempre on line ‘passano’ le ricette per lo “sballo fai da te” a base di cocktail di medicinali, anche questi rintracciabili in rete in pochi click.

Anche i costi si stanno abbassando in maniera netta

Nel ‘boschetto dello spaccio’ a Rogoredo, ad esempio, e in altri posti a Milano si possono comprare dosi di eroina a prezzi molto bassi. Compatibili anche con le tasche degli studenti. “Il costo per quelle che in tanti chiamano ‘mini dosi’ va dai 2 ai 5 euro, praticamente regalata”, chiosa Gatti. “E’ chiaro che sono prezzi promozionali. Prezzi pensati per attirare anche la clientela dei ragazzini di 13 o 14 anni, che magari l’eroina la fumavano, e indurli a provare qualcosa di più forte”. Quella di Rogoredo è una enclave di degrado, dove ci sono situazioni da zoo di Berlino, dicono gli operatori del settore, ma non sono la normalità.

In espansione anche il mercato delle “droghe etniche”, come lo shaboo, di origien filippina, o la più recente “yaba”, la “droga di Hitler” o “droga della pazzia”. Le pastiglie costano pochissimo: appena 4 euro. Gli effetti di questa potente metanfetamina diffusa nella comunità thailandese, però, possono essere devastanti. Inutile dire che prezzi bassi e diffusione capillare le hanno diffuse anche tra i giovanissimi italiani.

Molti di più, poi, sono ragazzi e adulti, per i quali le droghe fanno parte della quotidianità. Tra i consumatori abituali, anche segnalati in Prefettura, ci sono professionisti, piloti di aereo, cardiochirurghi. Ma anche casalinghe e uomini e donne over 60. Difficile fare un identikit. Ad attrarre tutti, però, è la stessa promessa. Quella di trovare qualcosa che renda più svegli, performanti, efficienti sul lavoro. Qualcosa che potenzi le capacità sessuali, che faccia sentire meglio. Da questo alla dipendenza, il passo è breve.

Il messaggio, per chi nelle forze dell’ordine e nella Sanità si confronta con questo mondo tutti giorni, è chiaro: le droghe sono sempre più “per tutti”

“Si sta affermando un uso sempre più ricreativo delle sostanze – fa notare Gatti – che sono sono sempre più percepite come parte della vita di tutti i giorni”. E proprio il fatto che l’uso di stupefacenti sia stato ‘sdoganato’ favorisce il diffondersi delle dipendenze, che sono tante. “Dovremmo parlare anche dell’alcol. Pur essendo legale è la prima causa di ricovero nei nostri pronto soccorsi. Di gioco d’azzardo, di dipendenza dal sesso, di abuso di farmaci”, conclude Gatti. “Troppe volte affrontiamo il tema delle dipendenze in relazione all’oggetto, invece di concentraci sul soggetto che le sviluppa”.

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