MILANO (LaPresse) – Missionario Usa ucciso da tribù: sospese le operazioni di recupero del corpo. Le autorità indiane hanno sospeso gli sforzi per recuperare il corpo del missionario Usa John Allen Chau dall’isola di North Sentinel. Nell’arcipelago indiano delle Andamane. Dove è stato ucciso la scorsa settimana dalla tribù più isolata del pianeta. Che voleva convertire al cristianesimo. Lo riferisce la Bbc citando un alto funzionario. Spiegando che la decisione mira a non mettere in pericolo i membri della tribù. Che sono in isolamento volontario e rischiano di subire uno shock antropologico e sanitario a causa dei contatti con il mondo esterno.
John Allen Chau è stato ucciso a colpi di frecce. Euando ha messo piede sull’isola di North Sentinel lo scorso 17 novembre e il suo corpo si trova ancora lì. Lunedì Survival International, ong che si occupa della tutela dei diritti delle tribù, aveva detto che le autorità indiane avrebbero dovuto fermare l’operazione di recupero. Definendola “incredibilmente pericolosa” sia per gli abitanti dell’isola (a rischio di morire per malattie trasmesse nel contatto con persone esterne alla tribù) sia per gli agenti impegnati nell’operazione (per il rischio di nuove violenze).
La polizia indiana riferisce che nel 2006, quando due pescatori indiani furono uccisi dopo che l’imbarcazione sulla quale si trovavano arrivò fino alla riva dell’isola mentre dormivano, la tribù appese i loro corpi su palli di bambù davanti al mare. “Era una sorta di spaventapasseri”, spiega ad AFP il capo della polizia regionale, Dependra Pathak. I pescatori che hanno portato Chau fino a North Sentinel, alcuni dei quali sono stati arrestati, hanno raccontato invece di avere visto la tribù seppellire il corpo sulla spiaggia.