NAPOLI – Stare al centro, per Carmine Mocerino, non è un ritorno al passato. Il consigliere regionale non dimentica la militanza democristiana, ma più che altro conferma come la tendenza della nuova politica sia quella di superare gli schermi del passato e costruire nuovi ponti, nuove alleanze. Anche se queste erano considerate impensabili, eretiche, fino a poco fa.
Consigliere un breve bilancio del primo anno di legislatura.
E’ stato un anno difficile per il Paese e la Campania. Siamo, però, orgogliosi del lavoro fatto. La Campania, grazie soprattutto alla Giunta ed al Presidente De Luca, ha retto più di altre Regioni e meglio. La macchina regionale ci consente di essere fra i migliori in Italia con la campagna di vaccinazione al netto delle penalizzazioni subite dal Governo. Abbiamo garantito risorse per ridurre l’impatto della crisi, abbiamo sostenuto famiglie ed imprese e nei prossimi anni continueremo su questa scia.
Tra i maggiori problemi della Pa c’è la carenza di personale legata ai Comuni. Quali soluzioni a breve termine?
Il tema è nazionale. Ma, anche qui la Regione ha fatto la sua parte, L’idea del Concorsone della Campania nasce per superare una lentezza del Governo centrale e per garantire personale agli Enti locali. Per fortuna la vicenda va, ora, verso una risoluzione dopo una seri di ostacoli nati dalla Amministrazione centrale dello Stato. Soprattutto, lo ha annunciato il Presidente proprio in questi giorni, una nuova procedura sarà presto messa in cantiere. Dobbiamo dare lavoro ai nostri ragazzi, immettere nuove energie, nuovi entusiasmi e nuove competenze, nella Pubblica Amministrazione. E’ fondamentale in questo momento storico. Senza una Pubblica Amministrazione rinnovata rischiamo di perdere le grandi occasioni del PNRR.
Manca poco alle Amministrative, lei ormai ha archiviato il centrodestra. In che modo sta lavorando alla lista per sostenere Manfredi a Napoli con i deluchiani?
La stagione della contrapposizione destra sinistra è archiviata nel Paese. Credo siano distinzioni del secolo scorso e che, nei prossimi anni, la differenza sarà fra populisti e moderati, fra riformatori e guastatori. D’altra parte le nuove coalizioni nazionali da tempo hanno archiviato le impostazioni ideologiche; in Campania ho deciso di sostenere De Luca perché c’è stata una concreta ed immediata volontà di continuare le battaglie avviate in Commissione anticamorra e perché era il momento, in una fase drammatica della Regione, di scegliere il pragmatismo che affronta e risolve i problemi. Con questo spirito, mi auguro, continueremo l’avventura su Napoli, con Gaetano Manfredi. L’idea di ‘liberare’ Napoli, e non uso il termine a caso, dai populisti e demagoghi sarà sfida avvincente.
Che ne pensa dell’arrivo di D’Angelo in coalizione?
Non tocca a me decidere. Credo sia utile allargare la coalizione ma, suggerisco, tutto andrà fatto prendendo le distanze da questi ultimi anni. Non giudicando gli uomini e le storie ma le cose fatte.
Ha difficoltà a trovarsi in coalizione con il M5S? Anche a Caserta come a Napoli i giallorossi corrono insieme, in questo caso sostenendo Marino. Che ne pensa? Lei cosa farà?
Non ho difficoltà con i Cinque Stelle. Lo posso affermare a ragion veduta, quando si parla di cose da fare e si raggiungono intese nell’interesse dei cittadini, ogni alleanza può produrre risultati. Lo so perché mi è capito negli anni di guida della Commissione anticamorra e Beni confiscati. Con il segretario Enzo Viglione abbiamo lavorato a progetti importanti e con successo.
A Benevento con De Luca sosterrete Mastella?
Non mi occupo di Benevento ma sono felice si decida di sostenere Clemente Mastella. Vengo dalla storia della Democrazia Cristiana, lo rivendico. Credo sia stato, e non nascondo gli errori, un grande partito che ha fatto crescere l’Italia.