NAPOLI – Accerchiata dagli alleati, contestata dagli studenti, snobbata persino dai gruppi parlamentari che dovrebbero accettare la linea della segretaria uscita vincitrice dalle Primarie. Per Elly Schlein (in alto) l’approccio alla guida del Partito democratico si è rivelato complicatissimo. La sua decisione immediata di virare nettamente a sinistra ha messo sugli attenti i moderati e non ha scaldato i cuori delle forze che potrebbero costruire un percorso comune con i democrat. Il Movimento 5 Stelle, perno della vecchia alleanza giallorossa, ha respinto il tentativo della leader dem di imporre la linea e si muove in totale autonomia sui territori, nelle istituzioni, nelle alleanze elettorali e anche nel fare opposizione all’esecutivo nazionale, guidato da Giorgia Meloni. Ieri Giuseppe Conte ha annunciato una manifestazione in piazza: “Questo governo dimostra inadeguatezza, si perde nelle liti di partito. Ci ritroveremo il 17 giugno a Roma per protestare. Partiremo da piazza della Repubblica, sfileremo in corteo e ci ritroveremo qui in largo Corrado Ricci per dire ‘no’ alle vite senza più precarie e sempre più insicure che vuole imporci l’esecutivo. Il governo Meloni il primo maggio in realtà ha introdotto maggiore precarietà, contratti sempre più a termine e sempre più voucher. E in più ha tagliato la spesa sociale per persone in difficoltà, quelle alle soglie della povertà, accusandole di essere divanisti. In compenso sono riusciti a trovare soldi per maggiori forniture militari, per più armi e munizioni per alimentare l’escalation del conflitto russo-ucraino. A questo governo – ha spiegato il presidente grillino – le vite sempre più insicure e precarie degli italiani non interessano, non interessa chi ha contratto un mutuo e si ritrova con aumenti del 40 o del 50 per cento: abbiamo detto di prelevare i soldi dagli extraprofitti di imprese bancarie, assicurative, farmaceutiche e delle industrie belliche che stanno accumulando tantissimi profitti. Nulla da fare”. Non una parola per invitare i dem a fare fronte comune. Segno che l’autonomia è totale e che con Schlein il percorso resta ben distinto, nonostante i tentativi di Elly dopo il mezzo flop alle Amministrative di tendere la mano ai potenziali alleati. E neanche all’interno del Pd, per l’ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna sono tempi semplici. Oltre al caso di Piero De Luca, al quale ha tentato invano di togliere la vicepresidenza del gruppo alla Camera, c’è anche la tensione con i gruppi più moderati che sono presenti all’interno del Pd. Per il momento bocche cucite per non inasprire gli animi a pochi giorni dai ballottaggi delle Amministrative, ma dalla prossima settimana i toni potrebbero cominciare a inasprirsi nuovamente. E si prepara una manifestazione nazionale dei moderati per metà giugno.
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