CASTELLAMMARE DI STABIA – Ancora una volta la camorra “invade” le tradizioni religiose per lanciare messaggi. “Così devono morire i pentiti, abbruciati” è stato scritto su uno striscione affisso ad una delle pire dei tradizionali falò dell’Immacolata. Sulla catasta di legno, a mezzanotte è stato bruciato anche un manichino. Il fatto è avvenuto la scorsa notte nel quartiere Aranciata Faito, considerato roccaforte del clan D’Alessandro, dopo che il sodalizio camorristico la scorsa settimana è stato azzerato con l’arresto dei reggenti. Il rogo è stato applaudito da molte persone, radunate davanti alle palazzine che sono considerate una centrale dello spaccio di droga.
Il consigliere: Castellammare prenda le distanze
L’episodio è stato commentato dal consigliere di opposizione Tonino Scala. “Bruciamo l’indifferenza e la cultura camorristica. Castellammare prenda le distanze”, ha scritto il rappresentante di Sinistra italiana in un post sulla sua pagina social, sottolineando di non voler nemmeno pensare che il gesto “possa essere collegato all’inchiesta giudiziaria di questi giorni”. “Una foto che mi auguro non sia vera – ha scritto Scala – mi ha raggelato e fatto venire i brividi lungo la schiena, una foto che non è la mia città, una foto che non rappresenta nemmeno lontanamente la mia città. Non la pubblico sperando che sia un fake, ma in tanti mi confermano sia vera. La foto riprende un manichino, un pupazzo di pezza legato ad una corda di un grande falò. Poi una scritta: così devono essere i pentiti, abbruciati. La città non è questo, non lo è mai stato nemmeno nei periodi peggiori”. Per Scala “questi cretini che han partorito la macabra rappresentazione di cui sopra, non hanno nemmeno a che fare con la camorra, sono cretini e basta”.
“I falò vanno organizzati con le istituzioni”
“Nei quartieri – ha aggiunto – i falò vanno organizzati di concerto con le istituzioni. Ripeto organizzati in modo da non arrecare danni a cose e persone, ma bisogna lavorarci e già da domani. Castellammare è un’altra cosa, è da un’altra parte. Ma dobbiamo veramente prendere le distanze, siamo questo noi? Vogliamo essere questo? Me la prendo con chi doveva controllare, ma anche con quelli che son rimasti lì ad ammirare quella bruttura, ignobile, stupida e violenta”.