Morto a Basilea lo scienziato David Goodall: ha scelto il suicidio assistito

Lp - AFP PHOTO / SEBASTIEN BOZON

GINEVRA – Lo scienziato David Goodall, 104 anni, è morto questa mattina a Basilea. Il suo decesso è stato provocato da un’iniezione di barbiturico che ha fermato i battiti del suo cuore. E’ stata precisa volontà del botanico porre fine alla sua esistenza con il suicidio assistito, è stato lui stesso ad aprire la valvola che ha permesso alla sostanza di entrare in circolo. Goodall non soffriva di malattie allo stato terminale, ma la sua efficienza fisica si era ridotta. Aveva tentato il suicidio già all’inizio dell’anno.

Lo scienziato avrebbe voluto morire in Australia

Avrebbe voluto morire nel suo Paese, ma l’Australia gli ha negato tale possibilità: il suicidio assistito era vietato fino a quando l’anno scorso lo Stato di Victoria l’ha legalizzato: la legge sarà in vigore dal  giugno del 2019, ma è rivolta solo ai pazienti in fase terminale e con un’aspettativa di vita inferiore ai sei mesi.

“Avrei preferito morire in Australia e mi rammarico veramente del fatto che l’Australia sia in ritardo rispetto alla Svizzera”, ha affermato Goodall, spiegando le ragioni della decisione. Prima di raggiungere  l’appartamento per sottoporsi alla procedura, il professore si è recato a Bordeaux, in Francia, per fare visita al figlio. Lo scorso lunedì è giunto in Svizzera. Oggi il decesso, circondato dai familiari.

Le sue ultime volontà: il corpo alla scienza o le ceneri disperse

Goodall ha manifestato la volontà che il suo corpo venga donato alla scienza, o in alternativa che le sue ceneri vengano disperse. Non ci saranno cerimonie. La morte del botanico è stata resa nota dal dottor Philip Nitschke, fondatore di Exit International, istituto che ha aiutato lo scienziato a organizzare il suo ultimo viaggio.

La sua vita accademica è stata brillante

Era nato a Londra e si era trasferito in Australia a 34 anni per insegnare all’università di Melbourne. La sua carriera accademica è stata ricca: ha ricoperto incarichi anche in alcuni Atenei degli Stati Uniti. Era assegnista di ricerca onorario all’università Edith Cowan di Perth, in Australia.

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