Milano si conferma la città che offre la migliore qualità della vita in Italia, secondo la nuova edizione dell’Indagine annuale sulla qualità della vita 2024, promossa da ItaliaOggi e Ital Communications, con il supporto dell’Università Sapienza di Roma. La capitale lombarda si piazza al primo posto in una classifica che analizza vari parametri legati alla vivibilità, alla sicurezza, alla qualità ambientale, all’istruzione e al benessere economico. Seguono Bolzano e Monza e della Brianza, confermandosi come i centri urbani che meglio rispondono alle esigenze dei propri abitanti. Questa ventiseiesima edizione dello studio, che si basa su un’analisi di 93 indicatori divisi in nove dimensioni, mette in luce il divario crescente tra le città del Centro-Nord e quelle del Mezzogiorno, con un evidente rafforzamento delle aree metropolitane. A fondo classifica, invece, troviamo Caltanissetta, che si colloca al 107° posto, seguita da Reggio Calabria (106°) e Agrigento (105°), le quali, purtroppo, evidenziano vulnerabilità che colpiscono diverse aree del Sud Italia, dove la povertà e il disagio sociale sono ancora troppo diffusi. L’indagine esamina vari aspetti che influenzano la qualità della vita, tra cui servizi, reddito, infrastrutture, sicurezza, salute, e l’ambiente.
Ogni dimensione si articola in sottocategorie che offrono un quadro dettagliato delle condizioni nelle singole città. La dimensione che analizza il mercato del lavoro e le opportunità economiche vede ai primi posti città come Bolzano e Bologna, che si confermano i poli economici di riferimento per il Paese. La Lombardia, con Milano al vertice, e il Veneto con Verona e Padova, dominano la classifica, mentre Napoli (95esima in classifica) chiude la graduatoria in fondo, segnalando difficoltà persistenti nel tasso di occupazione e nel supporto alle imprese. Il turismo non basta, dunque, a far spiccare il volo al capoluogo campano, dove il lavoro è ancora in affanno e il costo della vita è sempre elevato, vedasi il mercato immobiliare. Nel campo ambientale, la provincia di Monza e della Brianza si piazza in prima posizione, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. Queste città brillano per le politiche ambientali adottate e la qualità dell’aria, ma anche per la gestione delle risorse naturali.
In coda alla classifica, invece, troviamo Catania, che sconta una scarsa gestione delle risorse ecologiche e un impatto ambientale preoccupante. L’aspetto della sicurezza, nonostante un’alta concentrazione di violenza nelle grandi metropoli, ha visto una stabilità nelle posizioni. Enna si distingue quest’anno per il miglioramento nella sicurezza, scalando ben 9 posizioni, seguita da Frosinone e Benevento. Rimini, invece, si conferma la città con più problemi relativi alla sicurezza, perdendo terreno rispetto agli anni passati. La sicurezza sociale, una dimensione che tiene conto della protezione sociale e dei servizi destinati a famiglie e persone vulnerabili, premia le città del Centro-Nord, come Rovigo e Cremona, che si distinguono per la riduzione della disoccupazione giovanile e una maggiore capacità di supporto ai più fragili. Taranto, al contrario, si posiziona all’ultimo posto per la difficoltà di inclusione sociale e l’elevato tasso di disoccupazione giovanile.
Una tendenza interessante che emerge dall’indagine è la crescita delle metropoli, soprattutto al Centro-Nord. Le città metropolitane mostrano una capacità di recupero superiore rispetto alle province più piccole, segnalando una maggiore resilienza economica e sociale. Milano, Bolzano, Monza, e Bologna sono i centri che meglio sanno coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere. Al contrario, nel Mezzogiorno e nelle Isole, molte città mostrano un divario sempre più marcato, con Caltanissetta, Reggio Calabria e Agrigento in grave difficoltà. La ricerca evidenzia anche l’aumento delle aree di disagio sociale e personale, che si riflettono in vari indicatori, come l’alta disoccupazione giovanile e la scarsità di servizi.