Napoli, arrestato uomo dei Marigliano

NAPOLI – Arrestato uomo del clan Marigliano. Si tratta di Riccardo Marigliano, ritenuto elemento di vertice dell’omonima organizzazione criminale espressione dei Mazzarella nel rione Case nuove. Il 31enne è finito in manette al termine di un inseguimento. Risponde di detenzione di droga ai fini di spaccio e falsità materiale. L’operazione porta la firma dei carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli.

L’intervento dei carabinieri
Siamo in via Antonio Toscano, e la gazzella nota una Fiat Panda con all’interno un uomo. L’alt risulta inutile e da qui parte l’inseguimento. L’utilitaria impatta contro alcune auto in sosta e ad un tratto dal finestrino viene lanciato un involucro. Pochi metri più avanti – in vico Stretto Sant’Anna alle Paludi – la gazzella dell’Arma ferma l’autista e raccoglie quel pacchetto in cellophane poco prima gettato. Al suo interno 18 dosi di cocaina. Il 31enne, perquisito, viene trovato in possesso della somma contante di 290 euro, ritenuta provento del reato. Nella tasca dell’uomo anche una patente di guida di un’altra persona ma con sopra la propria foto. Terminate le formalità di rito, Riccardo Marigliano è stato rinchiuso in carcere, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il profilo dell’indagato
Era il 3 febbraio di tre anni fa quando ai danni di Riccardo Marigliano e di altre tre persone fu eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda, per violazione della legge sugli stupefacenti e tentata estorsione. In manette, oltre all’allora 28enne, finirono Ciro Marigliano, Giuseppe Marigliano e Pasquale Marigliano, tutti appartenenti all’omonimo gruppo criminale della zona delle Case Nuove. I soggetti arrestati furono ritenuti responsabili di tentata estorsione e lesioni personali, reati che sarebbero stati commessi con l’aggravante mafiosa, ad eccezione di Pasquale Marigliano. Furono anche accusati anche di concorso in detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo quanto emerso durante le indagini della Direzione distrettuale antimafia, il gruppo – nel mese di gennaio del 2020 – aveva tentato di costringere un acquirente a pagare il corrispettivo dello stupefacente che gli era stato venduto, accoltellandolo al torace e colpendolo alla testa con un bastone. Le informative di polizia dell’epoca riferivano che i Marigliano erano “da tempo dediti alle attività in materia di stupefacenti, controllando parte del mercato illecito, alimentato grazie agli acquisiti dal clan Caldarelli, operante nelle Case Nuove e legato ai Mazzarella”. Non integrati in un’organizzazione malavitosa, ma vero e proprio gruppo criminale autonomo. A capo della famiglia fu indicato Ciro Marigliano, noto anche come ’o nano. Il suo nome finì nella maxi ordinanza che smantellò il gruppo dei Sibillo. Per lui ci fu una misura non detentiva.
Dei Marigliano si è tornati a parlare in occasione delle indagini sulla maxi ‘stesa’ dello scorso 18 gennaio tra Case Nuove e corso Arnaldo Lucci, quando un commando ferì a colpi di pistola il 18enne Nicola Moffa, giovane in ascesa nel panorama criminale locale, e una sfortunata passante.

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