Napoli, DeMa approva l’ultimo bilancio. L’opposizione: “Disastro totale”

Sì in giunta a Previsionale e Rendiconto nell’ultimo giorno utile, ignorate le ‘multe pazze’

NAPOLI – Nella serata di sabato la giunta comunale ha approvato, proprio nell’ultimo giorno utile indicato dal governo, il bilancio di previsione 2021-2023 e il rendiconto di gestione relativo all’esercizio 2020, annunciando di aver ridotto di circa 150 milioni il disavanzo di amministrazione e di poter ora mandare avanti le questioni rimaste in sospeso. Su tutte, il piano di assunzioni a tempo determinato di educatrici e maestre della scuola dell’infanzia, la stabilizzazione dei circa 500 Lavoratori Socialmente Utili (Lsu) in carico al Comune e del personale impegnato nelle attività per l’attuazione del reddito di cittadinanza. Avanti anche con le procedure di assunzioni per funzionari amministrativi, dirigenti e nuove equipe multidisciplinari, più investimenti sul Welfare e benefici per le utenze non domestiche relativamente alle tariffe Tari. Infine, lo stanziamento di risorse per l’attivazione della linea 6 della metropolitana.

Grande l’esultanza della giunta, felice di aver operato un “passaggio delle consegne” per il prossimo sindaco che amministrerà Napoli. La città però perde 45 milioni di euro, soldi che il Comune non si è visto riconoscere sul triennio 2021-2023 per effetto dei tagli del Fondo di Solidarietà Comunale e della sentenza n° 80 della Corte Costituzionale: anziché 285 milioni, il Comune ne ha recuperati solo 240.
Attendono di ricevere la documentazione relativa a questo bilancio ‘last minute’ i vari consiglieri, colti un po’ alla sprovvista soprattutto dinanzi all’annuncio, dato dalla giunta De Magistris, di aver recuperato 150 milioni di euro sul disavanzo. “Avranno messo nel bilancio anche la vendita dell’ossigeno e del mare di Napoli”, scherza il consigliere Nino Simeone, che resta diffidente dinanzi all’esultanza della giunta comunale: “Ormai ci hanno abituati ai proclami, bisogna vedere nel dettaglio cosa è stato fatto.

Balza all’occhio, però, che tra le direttrici non ci sia la questione tanto paventata dagli assessori comunali relativa alle multe pazze”. E già: tra le questioni che questa approvazione dovrebbe risolvere, la giunta non fa menzione dei venti milioni di multe arrivate ai cittadini napoletani che, inconsapevoli, hanno circolato nelle temporanee Ztl istituite dal Comune e mal comunicate alla cittadinanza.
A notarlo è anche Matteo Brambilla, consigliere dei 5 Stelle, il quale aggiunge: “Ci sono decine di milioni di euro in meno per taglio di personale: non mi sembra un grande motivo di vittoria. Se così è per loro, è chiaro che abbiamo un’idea diversa di cosa sia un bilancio di previsione”, commenta.

L’aria è tesissima tra i consiglieri di opposizione, che non hanno ancora digerito, e difficilmente lo faranno, i vari flop degli ultimi consigli comunali sui quali esprimono forti dubbi circa la loro validità. “Già nel corso dell’ultimo consiglio si respirava aria di epilogo: la gestione fallimentare di questa amministrazione è sotto gli occhi di tutti. I loro programmi non hanno mai corrisposto ad azioni concrete a vantaggio della città e dei cittadini. Questo bilancio è stato approvato dalla giunta in carica, ma portarlo in aula significherà confrontarsi con una realtà fallimentare, perché il consiglio comunale convocato in seconda convocazione, lo ricordiamo, non si è riuscito ad aprire. Mentre la seconda volta si è aperto in virtù di un’interpretazione: una vicenda che noi come gruppo ‘La Città’, insieme ai colleghi del M5S, impugneremo”, afferma Roberta Giova, capogruppo de ‘La Città’. Che conclude: “Abbiamo chiesto gli atti, ci sono sentenze del Consiglio di Stato che indicano una strada diametralmente opposta. Esistono norme che vanno rispettate, cosa che invece questo Consiglio non fa: la norma viene fatta decadere in virtù di un semplice parere”.

Sarà contento ora Gaetano Manfredi, candidato sindaco del centrosinistra, che solo qualche giorno fa aveva messo fretta alla giunta: “L’amministrazione comunale approvi rapidamente il bilancio previsionale” che “rappresenta un grande problema per la città e un limite enorme per la funzionalità del Comune”, aveva detto l’ex rettore, tendendo, di fatto, una mano all’amministrazione arancione che così facendo non rischia di finire a casa prima del previsto, lasciando quindi in carica anche l’assessora – e candidata sindaco – Alessandra Clemente, che ora potrà serenamente concludere il suo assessorato fino a quando non saranno presentate le liste per le Comunali che, come annunciato ieri da ‘Cronache’, si terranno il 3 e il 4 ottobre a Napoli e in altri 17 comuni dell’area metropolitana.

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