Napoli, droga e telefoni in cella: arrestato garante dei detenuti

I carabinieri di Castello di Cisterna, coordinati dalla procura partenopea, hanno eseguito gli arresti all'alba e notificato avvisi di garanzia ad altre persone.

Il carcere di Poggioreale

Telefoni e droga in cella, fatti entrare attraverso una rete di contatti e approffittando del suo ruolo di garante dei detenuti. Pietro Ioia è stato arrestato con altre 7 persone per aver fatto entrare nel carcere di Poggioreale cellulari e stupefacenti: il suo ‘compenso’, come emerge dal fascicolo del gip del tribunale di Napoli, era di 600 euro ogni volta che faceva entrare in carcere qualcosa.

I carabinieri di Castello di Cisterna, coordinati dalla procura partenopea, hanno eseguito gli arresti all’alba e notificato avvisi di garanzia ad altre persone. Per gli inquirenti, avevano tessuto una rete ‘criminale’ attraverso la quale riuscivano a esaudire le richieste dei detenuti. Le indagini, svolte da giugno 2021 a gennaio 2022, hanno delineato l’ossatura della rete criminale, radicata a Napoli, che girava attorno ai detenuti e alle loro famiglie.

E Ioia, secondo gli inquirenti, avvalendosi del suo ruolo, “che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, introduceva, previo compenso, dispositivi di telefonia mobile e sostanza stupefacente”, soprattutto hashish e cocaina.

La droga, una volta entrata in carcere, veniva venduta da chi la riceveva ad altri detenuti, creando un traffico di stupefacenti all’interno delle mura del Giuseppe Salvia. Era la compagna di uno degli arrestati a fare da tramite con i detenuti attraverso Ioia che “approfittava dei colloqui mirati a verificare le condizioni in cui versavano i detenuti, per effettuare le consegne che gli erano state richieste”.

I soldi della vendita della droga finivano su carte ricaribabili utilizzata da un’altra coinvolta nella rete e poi divise con gli altri. La Direzione del Carcere di Poggioreale e la Polizia penitenziaria hanno prestato la loro collaborazione alle indagini nella fase di osservazione dei colloqui.

Ioia, ex detenuto, aveva cercato più volte il suo riscatto dopo aver pagato i conti con la giustizia. Nel 2019, la decisione del Comune di Napoli, guidato all’epoca da Luigi de Magistris, di sceglierlo quale garante, un incarico senza compenso. Ora Palazzo San Giacomo ha avviato le procedure per revocare quell’incarico. Intanto anche l’ex primo cittadino commenta: “Ioia aveva da tempo cambiato vita dedicandosi proprio al riscatto culturale e al recupero sociale e umano delle persone che hanno sbagliato, se ha commesso i fatti gravi per cui è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare, vuol dire che avrà non solo sbagliato nuovamente, ma tradito la fiducia di due amministrazioni comunali e anche dei detenuti che avevano riposto in lui la fiducia che potesse essere un riferimento sensibile”.

di Laura Pirone

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