Due nuovi volumi, per un totale di circa 700 pagine, raccontano per la prima volta in modo approfondito il ruolo di numerosi appartenenti alla polizia italiana che tra il 1943 e il 1945 si opposero al regime nazifascista e contribuirono alla Resistenza. I libri, ampiamente illustrati, sono suddivisi in due parti: una dedicata ai poliziotti che combatterono contro i nazifascisti, l’altra a coloro che aiutarono gli ebrei perseguitati. Questa ricerca, frutto di anni di studio e di indagini del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ha anche contribuito all’istruttoria per l’apposizione in tutta Italia delle “Pietre d’inciampo” in memoria dei poliziotti vittime del nazismo.
La realizzazione dei volumi ha visto la partecipazione di eminenti studiosi della Resistenza, dell’occupazione tedesca, delle leggi razziali e della Shoah italiana, nonché dell’ANPI, della rete degli Istituti storici della Resistenza e del mondo ebraico. Hanno inoltre contribuito personale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, sezioni ANPS, familiari e testimoni diretti, come Ermanno Smulevich e Valentina Supino, la cui famiglia ricevette aiuto da poliziotti durante la guerra.
Le presentazioni dei volumi sono firmate da personalità di spicco, tra cui il Presidente della Repubblica, il Capo della Polizia, il Rabbino Capo di Roma, una Senatrice a vita, un Cardinale, un Arcivescovo, il Presidente Nazionale dell’ANPI e un ex Presidente del Museo della Liberazione.
Il primo volume illustra l’organizzazione delle forze di polizia durante l’occupazione tedesca, l’attività dei poliziotti in contatto con le reti clandestine di intelligence alleata e quelle ecclesiastiche, e le storie dei poliziotti “martiri” che persero la vita per la Resistenza, come quelli uccisi alle Fosse Ardeatine o a Forte Bravetta. Il volume descrive inoltre l’insurrezione napoletana delle Quattro Giornate, il contributo della Resistenza in diverse regioni italiane e le vicende degli Internati militari della Polizia. Si conclude con un inedito elenco dei poliziotti trucidati dai nazifascisti.
Il secondo volume, dopo una panoramica sulle leggi razziali e sulla condizione degli ebrei, presenta i profili dei quattro poliziotti riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” da Yad Vashem e di altri che si adoperarono per salvare gli ebrei, in particolare nel sud della Francia occupata e nelle Questure di diverse città italiane. Il volume illustra anche le normative e le vicende di alcuni campi di internamento e include testimonianze di sopravvissuti alla Shoah, tra cui un’intervista a Edit Bruck.
I due volumi rivelano aspetti inediti del comportamento di molti membri della Polizia durante la guerra, mostrando una realtà ben diversa da quella di una semplice collaborazione con le autorità nazifasciste. Al contrario, emerge il pesante tributo di sangue pagato da molti poliziotti per la liberazione e il riscatto nazionale, un elemento sottolineato anche nelle prefazioni. In definitiva, si tratta di una pubblicazione che getta luce sul coraggio e il sacrificio di tanti poliziotti che, “facendo la scelta giusta”, si opposero al regime e contribuirono alla lotta per la libertà.