NAPOLI – Bomba carta esplode in via Evangelista Torricelli, lanciata nel giardino della sorella di Pasquale Pesce.
Torna a salire la tensione al rione Cannavino, dopo la sparatoria 48 ore fa. La notte successiva le pattuglie della polizia sono tornate in via Torricelli. Contattate da una donna: aveva udito un boato e si era affacciata alla finestra. C’era tanto fumo e uno squarcio di 50 centimetri nel muro perimetrale. Era esploso un ordigno rudimentale. Una sorta di piccola bomba. Probabilmente per seminare il panico e lanciare un messaggio. A chi? Gli inquirenti hanno ascoltato a lungo la donna. Nessuno era rimasto ferito. In quel momento in giardino non c’era nessuno.
È la zia di Antonio Carillo, detenuto e considerato ai vertici della paranza che porta il suo nome. Ed ecco la pista battuta dagli investigatori: un assalto ai Carillo, nella loro roccaforte. Un guanto di sfida. Quel tratto di via Torricelli e il rione Cannavino sono considerati un loro bunker. Non è tutto. Poche ore prima c’era stato un assalto armato pochi metri più avanti. Gli inquirenti non escludono una risposta agli spari nella piazza di spaccio dei Calone-Marsicano 24 ore prima. C’è fibrillazione adesso a Pianura. Gli investigatori sanno che può succedere di tutto. La Scientifica ieri mattina ha esaminato i residui della bomba carta lanciata nel giardino in via Torricelli. Una sorta di grosso petardo: capace di danneggiare il muro perimetrale. Ha provocato un foro di 50 centimetri. Avrebbe potuto ferire una persona.
La polizia ha esaminato i filmati. Sospetta che l’obiettivo non fosse colpire chi era nel fabbricato, ma seminare il panico. La Procura ha elevato il livello di allerta e disposto passaggi frequenti delle pattuglie al rione Cannavino. Qui le strade diventano terra di nessuno la notte, quando batterie di scooter sorvegliano gli ingressi alle palazzine. L’altro ieri notte un gruppo di fuoco ha sparato proprio qui: in quel caso una ‘stesa’. Un commando in moto aveva premuto il grilletto poco prima di mezzanotte: colpita un’auto in sosta. Ma l’obiettivo era un altro. Lì c’è una piazza di spaccio, tra le più redditizie nel quartiere. Fa riferimento ai Calone-Marsicano, acerrimi nemici dei Calone-Perfetto. Due postazioni per vendere stupefacenti a distanza ravvicinata. Una sorta di coabitazione forzata.
Gli abitanti erano stati svegliati da una raffica di esplosioni e avevano allertato la polizia. Erano fuggiti anche i pusher. Poco più tardi la Scientifica aveva trovato quattro bossoli del calibro di una semiautomatica: aveva fatto fuoco una sola arma in rapida sequenza e in più direzioni. Anche in quel caso nessun ferito. Un avvertimento. Ma ora i nervi sono a fior di pelle, dopo l’escalation. E la polizia teme che possano andare oltre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA