Policlinico di Caserta, l’ala ospedaliera al palo

CASERTA – Un cantiere del Policlinico a due facce. Nella parte universitaria i lavori vanno avanti, ma per il settore ospedaliero tutto è fermo e non si sa nulla di un eventuale sblocco. “Nel cantiere – spiega Irene Velotti della Fillea Cgil – sta lavorando la nuova impresa, che ha acquisito varie opere dalla precedente affidataria, la Condotte. Quest’ultimo gruppo è finito in amministrazione straordinaria e la nuova azienda le è subentrata in varie opere, fra le quali appunto il cantiere del Policlinico. Dal 20 luglio 2023 ha avuto efficacia il contratto di vendita a favore della Imprecim srl, oggi Società italiana per le condotte d’acqua 1880”.

I lavoratori, spiega la sindacalista, sono passati con la nuova appaltatrice: sono una quarantina, compresi gli impiegati, più un’altra decina di dipendenti da ditte in subappalto. Lunedì scorso si è tenuto un incontro per risolvere la questione delle retribuzioni arretrate che i lavoratori vantano dalla precedente appaltatrice (alcune mensilità e l’intero Tfr). “Da gennaio in poi – nota la Velotti – l’azienda dovrà assumere personale per portare a termine i lavori dell’ala universitaria, che sono a buon punto” ma comunque non saranno conclusi prima del 2028-29. Il problema è la parte sanitaria, che non sarebbe ancora ben definita: “Il Policlinico – dichiara Antonio Eliseo del sindacato medico Nursind – è la grande incompiuta della sanità campana. La posa della prima pietra risale al 1998 e adesso, a fine 2023, stiamo ancora cercando di trovare “l’ultima pietra”.

E’ assurdo che questa struttura non riesca a decollare e le promesse del governatore Vincenzo De Luca erano di aprire la struttura quanto prima”. Il mese scorso, intervenendo alla presentazione di nuovi autobus della Air, De Luca ha assicurato che “la Regione garantisce la copertura finanziaria per completare il Policlinico di Caserta, così come per l’acquisto delle tecnologie e delle attrezzature sanitarie. Aspettiamo solo che si risolvano gli ultimi problemi amministrativi che fanno eterno questo cantiere”. Ma con questo andamento lento delle opere, commenta Eliseo, “non c’è da sorprendersi a vedere fiorire strutture private accreditate, dove lavorano professionalità andate via dalla sanità pubblica”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome