NAPOLI – Il clan Mazzarella avrebbe deciso di ripartire da Forcella. E’ quanto emerge da alcune informative di polizia che tengono il polso delle dinamiche criminali nel cuore del centro cittadino. L’organizzazione che ha la sua roccaforte nel rione Luzzatti a Poggioreale e che si starebbe affidando a una serie di nuove leve di terza generazione per contrastare lo strapotere degli atavici nemici dell’Alleanza di Secondigliano, starebbe preparando la sua nuova ‘rinascita’ dai vicoli che sono stati dei Giuliano. Di fatto la cattura e il successivo pentimento di Salvatore Giuliano ‘o russ hanno fatto saltare gli equilibri che erano stati faticosamente raggiunti nella casbah. Una rinascita che parte dagli affari illeciti.
Dallo spaccio di stupefacenti alle estorsioni praticate a tappeto. Il pentimento di Salvatore Giuliano potrebbe avere avuto l’effetto di un terremoto sugli assetti malavitosi del rione. Molti familiari erano stati allontanati dalla zona, altri appartenenti ai Giuliano si erano spostati di propria volontà. E stato l’ennesimo colpo alla famiglia di Forcella che ha visto un altro suo esponente passare dalla parte dello stato. Già con l’arresto di ‘O Russ i patti per la spartizione di Forcella tra i Giuliano e i Mazzarella sembravano aver subito un colpo ferale. Fu questo il primo sospetto degli investigatori dopo l’arresto per estorsione del giovane ras e di altri presunti complici. Una spugna bagnata sulla lavagna criminale che aveva già sbilanciato a favore dell’organizzazione del rione Luzzatti il controllo dell’ex regno dei Giuliano. In manette erano finiti anche il cugino Cristiano Giuliano, Antonio Morra e Giuliano Cedola.
Qualche giorno dopo fu la volta di Alessio Vicorito. Per gli inquirenti fanno tutti parte dei cosiddetti ‘Nuovi Giuliano’, il gruppo federato con i Sibillo dei Decumani. Il sospetto che dopo il suo ritorno a Forcella Salvatore Giuliano avesse ripreso i contatti con i vecchi amici era balenato subito agli investigatori e agli inquirenti. Il suo ritorno in libertà non era passato inosservato alle forze dell’ordine che, già da quando era stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale fuori regione, avevano iniziato a monitorarne gli spostamenti in vista di un suo prossimo rilascio.
Il motivo era legato al timore che la sua ricomparsa nei vicoli del ‘ventre molle’ avrebbe potuto compromettere i fragili equilibri di camorra. Un pericolo che lo stesso Giuliano avrebbe annunciato di scongiurare, confidando ad amici di non aver nessuna intenzione di “rimettersi in gioco”. Era poco più di un anno fa. Le cose sono andate diversamente, perché dopo la scarcerazione di Salvatore ‘o Russ il clan Giuliano aveva rimesso le mani su Forcella. Sarebbe stato lui infatti il ‘personaggio’ intorno a cui si erano ricompattate le fila di quella che un tempo era la famigerata ‘paranza dei bambini’.
Nel corso dei mesi ‘o Russ avrebbe dato inizio a una massiccia opera di reclutamento, arruolando nella sua nuova organizzazione diversi ragazzi che, fino a qualche tempo prima, gravitavano nell’orbita della cosca Sibillo. Numerosi i giovani ras che avrebbero aderito al nuovo gruppo criminale, a cominciare da Alessio Vicorito e dai suoi ‘fedelissimi’. Proprio Vicorito, fino a qualche tempo fa, era considerato, insieme a Domenico De Martino, il reggente di un gruppo che aveva spodestato Raffaele Giuliano junior, cugino di ‘o russ, e aveva preso il controllo del territorio. Tuttavia, dopo il ritorno di Salvatore Giuliano, anche il giovane ras avrebbe deciso di fare un passo indietro e lasciare le redini della nuova organizzazione criminale nelle sue mani. Ad agevolare l’ascesa di Giuliano sarebbero stati anche gli accordi raggiunti con le altre formazioni malavitose che operano nel centro di Napoli e, in particolare, con i potenti clan dei Mazzarella e dei Contini.
Gli investigatori avevano avuto notizia di un ‘summit’ tenutosi nella zona di Porta Capuana cui, oltre a Giuliano, avrebbero partecipato anche soggetti legati ai figli di Gennaro Mazzarella. Un incontro in cui sarebbero state definite le rispettive zone d’influenza. A ‘o Russ era stata affidata la parte di ‘Forcella di sopra’ ossia la stessa zona che, fino al momento del suo arresto, era stata gestita dal padre, Luigi. L’area di ‘Forcella di sotto’, invece, sarebbe stata trasformata in una sorta di ‘zona cuscinetto’. Nessuna concessione, da parte dei Mazzarella, invece, sulla zona di piazza Calenda e della vicina ‘Maddalena’ su cui Giuliano aveva avanzato rivendicazioni, poi rispedite al mittente.