Tensione alla Riviera di Chiaia. Accoltellato il boss Enrico Strazzullo. I poliziotti si precipitano all’ospedale Fatebenefratelli, su richiesta dei medici del pronto soccorso. Il 62enne è stato ferito a un braccio e al naso. I sanitari poco più tardi spiegano che le lesioni non sono profonde. Poi le indagini.
Gli investigatori lo ascoltano ‘a caldo’, per capire cosa sia successo: spiega che era seduto davanti al ‘basso’ di casa in vico San Guido, quando due uomini a piedi lo hanno aggredito. Lo hanno minacciato. Volevano soldi, ma in quel momento non ne aveva. Così ha reagito quasi subito e c’è stata una breve colluttazione. In strada non c’era nessuno. Sono fuggiti nei vicoli, dopo averlo accoltellato. Lui è stato soccorso da un familiare, che lo ha accompagnato in ospedale.
Questo lo scenario sul quale lavorano gli agenti della squadra mobile. Intanto Strazzullo viene medicato per due tagli al braccio sinistro e al naso. Gli inquirenti tracciano gli identikit degli aggressori: il 62enne non li ha mai visti prima. Quando lo hanno minacciato, non ci ha pensato due volte e ha reagito. Ma uno impugnava una lama e lo ha colpito con due fendenti. Strazzullo si è difeso.
In vico San Guido arrivano gli specialisti della Scientifica, per effettuare i rilievi tecnici. I poliziotti cercano telecamere di sicurezza, che possano aver ripreso l’assalto. Poi ascoltano le persone, che abitano nell’isolato. Cercano informazioni anche in via confidenziale. La tensione è alta nella zona da settimane. Gli investigatori non escludono ipotesi.
Il 62enne ha spiegato che aveva reagito ai rapinatori, che lo avevano minacciato davanti casa. Sospettano che i malviventi abbiano colpito a caso: forse avevano preso di mira Strazzullo, perché in quel momento seduto davanti al terraneo. Enrico Strazzullo, detto peperone, è considerato dagli inquirenti un boss della Torretta. Il gruppo è vicino all’Alleanza di Secondigliano e in particolare ai Licciardi.