Napoli, Quartieri Spagnoli nelle mani di un baby boss

Un 16enne comanda nei vicoli, la notte gira armato di pistola

NAPOLI – I Quartieri Spagnoli sono nelle mani di un baby boss. Un sedicenne di vico Lungo San Matteo. Non solo. Il ragazzino dal grilletto facile ha dichiarato guerra ai clan del Cavone, dopo le recenti scintille tra le famiglie malavitose per un cavallo di ritorno, riuscito molto male. Gli scenari sono da brivido. E la Procura ha acceso i riflettori sui vicoli di Montecalvario: gira di notte in scooter e pattuglia le stradine armato di pistola. E’ un modo per ‘affermarsi’. Farsi vedere è il primo step, per chi vuole emergere nelle gerarchie criminali. E pare ci stia riuscendo. E’ parente alla lontana dei gestori della famosa piazza di spaccio della ‘Sposa’. Un autoctono. E sa bene quello che fa. Del resto ha messo su una piccola schiera di adepti.

Secondo informazioni raccolte dalle forze dell’ordine, spara per poco. Non ha problemi a premere il grilletto, anche dopo un breve alterco. E avrebbe già ferito due persone, che hanno raccontato agli investigatori di aver subito rapine.
Ha il pedigree del babyras con alle spalle già una discreta carriera: ha cominciato ad armeggiare con le pistole a 14 anni, quando per la prima volta è stato incrociato dalle pattuglie. Il padre non lo ha cresciuto e oggi vive con la madre. Una situazione difficile, che lo ha spinto con ogni probabilità verso questa strada. E’ quello che pensano gli investigatori. Provano a fermarlo prima che sia troppo tardi. Gli scenari sono inquietanti, perché proprio negli ultimi giorni ci sono state forti tensioni tra le ‘paranze’ dei Quartieri Spagnoli e del Cavone. L’apice dello scontro con due ‘stese’, vicino all’ospedale Pellegrini e poi in vico Lungo San Matteo. Per gli inquirenti, episodi collegati.

Qui è la sera che la cala il coprifuoco. Quando nei vicoli sfrecciano i motorini. Le pattuglie provano a blindare il territorio, ma non è facile. Ad ogni modo la questura ha ordinato di intensificare i controlli in strada la sera. E qualche risultato già arriva: sono sempre più frequenti gli arresti e le denunce a Montecalvario, per resistenza, detenzione di armi e droga.
L’altra sera gli spari in vico Lungo San Matteo nel cuore dei Quartieri Spagnoli. E’ successo poco prima delle due della notte di sabato. Gli abitanti hanno raccontato che sono passate due moto di grossa cilindrata: i centauri hanno appena rallentato la corsa, prima di aprire il fuoco con i revolver. Poi le pattuglie hanno blindato i vicoli. Il gruppo di fuoco si era già dileguato nelle stradine a ridosso di via Toledo, quando le forze dell’ordine hanno blindato Montecalvario. Poi le indagini. Nessun ferito. Il commando ha sparato all’impazzata e in più direzioni.

Per gli investigatori è un avvertimento. Intanto gli inquirenti hanno raccolto informazioni, per capire cosa sia successo di recente nel centro storico. E stando alle ultime informative della questura, c’è stato un grosso ‘alterco’ tra clan dei Quartieri Spagnoli (zona Montesanto) e del Cavone, per un cavallo di ritorno, che stava per scatenare una faida. In particolare c’è stata una lite tra boss di cartelli diversi. Ed ecco la storia, così come ricostruita dalle forze dell’ordine: le vittime abitano al Cavone e si sono rivolte ai Masaniello, di stanza proprio al Cavone, (che hanno preso il posto dei Lepre).

L’obiettivo era recuperare la cosa rubata con il cavallo di ritorno. Forse un’auto. I Masaniello si sono attivati e hanno contattato le paranze dei Quartieri Spagnoli. Ma qualcosa è andato storto. Tanto che c’è stato un duro scontro verbale con uomini vicino agli ambienti dei Forte. Questi hanno chiesto aiuto ai Saltalamacchia. E il polverone è scoppiato dopo poco. Per giorni si è profilato uno scontro tra gruppi del Cavone contro quelli dei Quartieri Spagnoli. Si sono mobilitati sherpa e pontieri, per evitare una guerra di camorra nei vicoli. E – sempre stando alle informative delle forze dell’ordine – il tentativo di mediazione pare riuscito.

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