Napoli, raid ai Quartieri: 30enne gambizzato

NAPOLI – La tensione ai Quartieri Spagnoli si alza sempre di più. Le pistole stanno facendo fuoco quasi ogni notte. Gli agenti di polizia sono in allerta. Al momento sono pochi gli elementi per trovare collegamenti sugli agguati avvenuti nelle ultime ore. Stesso discorso per il ferimento a colpi di pistola di un 30enne, medicato al Vecchio Pellegrini. Si tratta del secondo gambizzato nel giro di una settimana. Nella notte tra domenica e ieri i poliziotti sono stati allertati dai medici del presidio ospedaliero del centro storico dopo aver prestato le cure a Marco Zanga. L’uomo ha riportato ferite di arma da fuoco agli arti inferiori. E’ stato accompagnato in ospedale da una persona in sella a uno scooter. Una volta portato il ferito al Pronto soccorso, il conducente del veicolo a due ruote si è dileguato. Le forze dell’ordine hanno raccolto la testimonianza del 30enne, che ha fornito pochi elementi agli investigatori. Ha riferito di non conoscere le persone che hanno esploso colpi di pistola al suo indirizzo.

Stesso discorso per quanto riguarda il motivo per il quale è stato gambizzato. Le sue condizioni di salute non preoccupano. Lo fa invece l’escalation di violenza ai Quartieri Spagnoli, dove Marco Zanga è originario. Il suo ferimento è avvenuto qualche ora dopo l’esplosione di colpi di arma da fuoco con proiettili che hanno danneggiato anche l’abitazione di un macellaio. Sono tante le piste vagliate dai tutori della legge nelle ultime ore, anche se non è facile collegare i due agguati che hanno scosso una delle aree più a rischio della città di Napoli nell’ultimo fine settimana. La stesa di domenica notte potrebbe essere spiegata come un atto intimidatorio, molto probabilmente legato a richieste estorsive.

Il ferimento del 30enne, potrebbe essere avvenuto dopo una lite. E’ il regolamento di conti la pista più battuta dai poliziotti, al lavoro sull’agguato avvenuto ai Quartieri Spagnoli, che ha costretto l’uomo alle cure dei medici del Vecchio Pellegrini. Dopo aver effettuato i primi rilievi, gli agenti di polizia sono alla ricerca di telecamere di videosorveglianza funzionanti tra i vicoli del centro storico dove vive la vittima. E’ possibile che gli occhi elettronici installati nei pressi di qualche esercizio commerciale possano raccontare quello che è successo meglio di quanto fatto dal 30enne, il quale non ha proferito parola sui motivi per i quali i proiettili si sono conficcati nei suoi arti inferiori. Da scartare, invece, l’ipotesi della rapina finita nel sangue, visto che Marco Zanga non ha fatto alcun riferimento a un raid di questo genere. Avrebbe avuto la scusa perfetta, qualora avesse deciso di mentire. Ma non l’ha fatto. Il mistero continua.

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