Napoli. Spari su un’abitazione in via Catone

Gli investigatori: qui c’è un gruppo autonomo, l’ipotesi di uno ‘sgarro’

NAPOLI – Torna la tensione al rione Traiano. Spari contro un’abitazione in via Catone. In una zona considerata la roccaforte dei Cutolo-Sorianiello. Ieri notte un commando ha esploso cinque colpi sul balcone e sulle finestre dell’appartamento. Le pallottole hanno rotto i vetri. Nessun ferito.

Gli agenti della Scientifica si precipitano sul posto quindici minuti più tardi. Trovano una scia di cinque bossoli calibro 9×21.
Due ogive sono nell’abitazione. Altre due conficcate nelle grate in ferro delle finestre al primo piano (foto a destra). Un avvertimento. Nessuno è rimasto ferito. Ma c’è stato il panico ieri notte in via Catone. Decine di persone si sono riversate in strada dopo i colpi di pistola. Gli inquirenti cercano testimoni del raid. Qui non ci sono telecamere. Gli scenari sono inquietanti: per gli investigatori è un regolamento di conti. Nella palazzina abitano referenti di una paranza soprannominata dei ‘nanetti’. Non è un clan, ma un gruppo autonomo, fuori dallo scacchiere criminale. Un tempo si occupava di droga, oggi si dedica ai furti. Potrebbe aver commesso un errore: un furto in un territorio ostile, o alla persona sbagliata. Passo falso. E’ la prima ipotesi degli inquirenti.

Le forze dell’ordine hanno elevato al massimo il livello di allerta ed esaminano la ‘mappa’, per capire cosa sia successo. In via Catone ci sono le paranze della ‘44’: così le chiamano gli investigatori. La zona è controllata dai Sorianiello e dai Cutolo. Lo raccontano le informative della squadra mobile. Il patto tra i Cutolo della ‘44’ e i Sorianiello della ‘99’ di via Catone non ha fermato i nemici storici. L’asse Troncone-Esposito non ha rallentato. Lo scontro trascina dietro pure i Mazzarella e l’Alleanza di Secondigliano. I ‘secondiglianesi’ sostengono i Cutolo e i Sorianiello. Mentre il gruppo di San Giovanni a Teduccio è allineato all’asse Troncone-Esposito. In queste palazzine per mesi si è sfiorato la battaglia in campo aperto. Il gruppo della ‘99’ è più vulnerabile dopo l’arresto di Simone Sorianiello, figlio di Alfredo detto ’o biondo. Il 29enne è stato fermato il 9 novembre, dopo quasi due mesi di irreperibilità. Era sfuggito all’operazione del 18 settembre. E’ stato rintracciato a Portici. Ma il sodalizio non ha fatto passi indietro. Secondo le forze dell’ordine detiene il controllo delle palazzine popolari in via Catone. Di fatto è cambiato poco, o nulla. Nelle ultime settimane la tensione è salita alle stelle nel quartiere Fuorigrotta: i Troncone e gli Esposito di Bagnoli hanno stretto un patto, per blindare Cavalleggeri d’Aosta, dove hanno interessi convergenti. Molti vogliono entrare a Cavalleggeri d’Aosta e ci sono forti fibrillazioni anche a Bagnoli e Pianura. Una corsa contro il tempo per occupare le caselle vuote, dopo le inchieste e gli arresti eccellenti.

Sette arresti a luglio hanno indebolito il gruppo Giannelli. Gli investigatori dissero che quelle indagini, avviate nel marzo 2022, furono intraprese per monitorare Alessandro Giannelli, storicamente inserito nell’ambito di Cavalleggeri.

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