NAPOLI – Una lite feroce, di quelle impossibili da non notare. Imprecazioni, parole grosse, insulti. In una stradina dove persino il sole fa fatica a entrare, la privacy è un concetto lontano, sconosciuto. Le urla sovrastano il quartiere. Tant’è che – superando la discrezione, considerata la gravità della situazione – sono gli stessi residenti ad allertare le forze dell’ordine. Quindi la scena si sposta in strada, dove ci sono una donna dolorante sull’asfalto e un uomo sospettato di averla spinta dal balcone che parla, visibilmente sotto choc, con gli uomini in divisa.
Gli investigatori della polizia di Stato hanno stretto il cerchio delle indagini sul presunto aggressore di via Lavinaio. E’ finito in manette Fabio Pandalone, 42 anni, accusato di aver spinto la moglie dal balcone. Giallo risolto nel giro di una notte. Subito dopo il fatto, l’uomo è stato a lungo interrogato dai poliziotti. E agli agenti non ha nascosto la verità, non sapendo che la moglie lo stava inchiodando con il suo racconto in ospedale. Pandalone ha spinto la donna facendola precipitare. Il motivo? Lo stesso Pandalone avrebbe preteso soldi dalla compagna e, al suo rifiuto, l’ha aggredita, facendola cadere dal balcone dell’appartamento al primo piano dell’edificio in cui vivono in via Lavinaio, zona Mercato. L’uomo si trova in carcere, la donna ancora in ospedale, per fortuna non in pericolo di vita.
Il dramma venerdì sera. Sono le 20 quando l’attenzione degli abitanti del quartiere viene richiamata dalle urla che provengono da un’abitazione ubicata all’angolo tra via Lavinaio e vico San Matteo al Lavinaio, a metà strada tra Porta Nolana e piazza Mercato, nel cuore del quartiere Pendino. Arrivati sul posto su disposizione lampo della centrale operativa, gli agenti di polizia trovano il personale del 118 impegnato a soccorrere una donna, S.F., 43 anni il prossimo dicembre. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile, diretta dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, e al commissariato Vicaria-Mercato, guidato da Michele Cante. L’attività investigativa si fa subito in discesa.
In casa, quando S. è precipitata dal balcone, c’erano soltanto lei e Pandalone. I poliziotti portano l’uomo in questura per ascoltarlo, e lo stesso fanno con alcuni coinquilini della coppia, condotti presso il commissariato. Nel giro di qualche ora raccolgono le versioni di tutti alla ricerca del ‘match’, ovvero l’elemento in comune tra i racconti. Poi spunta la testimonianza principale, quella della donna, rilasciata con un filo di voce mentre è sofferente in un letto dell’Ospedale del Mare di Ponticelli. A raccoglierla è la Squadra Mobile. La 42enne racconta che è stato il compagno a spingerla dal balcone perché lei si è rifiutata di assecondare una sua richiesta di soldi. A questa versione si aggiunge il racconto di Pandalone: l’uomo, non appena ha visto i poliziotti sotto casa, si è avvicinato agli operatori raccontando di essere il compagno della signora e di aver avuto con lei una violenta colluttazione. Pandalone, dopo la notte in questura, è stato arrestato per tentato omicidio, rapina, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali gravi.
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