TREVISO – Arriva il responso delle operazioni effettuati dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità nel periodo da marzo a maggio. Il blitz più importante in termini di merce sequestrata si è registrato a Treviso, dove sono stati rinvenuti 1.950 chili di materie prime (farine biologiche di varie tipologie) tutte scadute.
I controlli a ‘tappeto’ del Nas
Non solo Treviso. A maggio è stata disposta l’immediata chiusura di una ditta della provincia di Milano, attiva nella produzione di alimenti per la prima colazione a base di cereali provenienti da agricoltura biologica e tradizionale. I controlli avevano portato alla scoperta di un’estesa infestazione di roditori presenti nei locali di produzione e in magazzino, con diffusa presenza di escrementi e di foratura degli imballaggi. Da Milano alla vicina Brescia, facendo il giro largo per Aosta e l’Emilia Romagna: i carabinieri hanno analizzato una filiera alimentate vastissima.
Il blitz in Emilia Romagna
Gli uomini del Nas hanno inoltre effettuato un’ispezione presso una ditta di vendita all’ingrosso della provincia di Forlì-Cesena, sottoponendo a sequestro sanitario settemila chili di materie prime (erbe medicinali, sostanze aromatiche) e di integratori alimentari, alcuni da agricoltura biologica, con termine di conservazione superato in alcuni casi da più di un anno.
Nel mirino gli alimenti bio
Per alimenti bio si intendono i cibi derivanti da coltivazioni o allevamenti che utilizzano tecniche decisamente opposte rispetto a quelle tradizionali. Vale a dire procedimenti agronomici e zootecnici a basso impatto ambientale, attraverso protocolli produttivi nei quali è vietato o limitato l’impiego di diserbanti, insetticidi o concimi contenenti sostanze di sintesi chimica. Per essere commercializzato ed etichettato come “biologico” un alimento deve essere stato prodotto da aziende certificate da Organismi autorizzati dal ministero dell’Agricoltura che appongono su tali prodotti il loro logo.