Le festività natalizie rappresentano spesso un picco nei consumi, con un aumento significativo di rifiuti, sprechi e utilizzo di energia. Tra pacchetti scintillanti e il rito dello scarto, la sostenibilità sembra un obiettivo lontano.
Eppure, un Natale a basso impatto ambientale non è un’utopia, ma il risultato di scelte consapevoli. Modificare leggermente le proprie abitudini, soprattutto riguardo a regali e packaging, può ridurre drasticamente l’impronta ecologica delle feste senza sacrificarne la gioia.
Il primo passo consiste nel ripensare il concetto stesso di dono. Invece di acquistare un oggetto per automatismo, è utile domandarsi se risponderà a un bisogno reale della persona che lo riceverà, se durerà nel tempo o se produrrà ulteriori rifiuti.
Un approccio più sostenibile privilegia regali meno numerosi ma più sentiti. Anche il cibo può diventare un dono prezioso, specialmente se si scelgono prodotti artigianali, locali e di stagione, con imballaggi ridotti al minimo o del tutto assenti.
La carta regalo è l’emblema dello spreco natalizio: usata per pochi istanti, spesso non è riciclabile a causa di plastificazioni, glitter o finiture metallizzate, finendo così nell’indifferenziato. La strategia più efficace è riutilizzare ciò che si ha già a disposizione.
Un esempio virtuoso è la tecnica giapponese del furoshiki, che impiega foulard o scampoli di tessuto per avvolgere i doni, trasformando l’involucro in parte del regalo stesso. Allo stesso modo, scatole riutilizzate, barattoli di vetro o sacchetti in stoffa possono sostituire la carta usa e getta.
Un’atmosfera festiva non dipende dalla plastica. Le decorazioni possono essere realizzate con elementi naturali come agrumi essiccati, pigne, rami e spago. Questi materiali, oltre a essere economici, sono spesso biodegradabili.
Anche per i biglietti di auguri esistono alternative a basso impatto. I biglietti elettronici azzerano l’uso di carta, ma se si preferisce la tradizione, è consigliabile optare per carta riciclata o creare biglietti personalizzati con materiali di recupero.
Una scelta potente e ancora poco diffusa è il regalo di seconda mano. Libri, vinili, oggetti vintage o giochi restaurati non sono “regali usati”, ma oggetti di valore a cui viene data una nuova vita, evitando l’impatto ambientale di una nuova produzione.
Parlare apertamente di queste scelte in famiglia aiuta a normalizzarle. Non si tratta di mancanza di cura, ma di una forma di attenzione più profonda verso le persone e il pianeta. Ridurre l’impatto delle feste non significa rovinarle, ma riportarle al loro significato autentico: un momento di condivisione e relazione, dove il superfluo può essere lasciato da parte.




















