VIBO VALENTIA – Una questione di tempo. Lottando contro l’orologio oltre 3000 carabinieri sono riusciti a smantellare le cosche di ‘ndrangheta di Vibo Valentia, ricostruendo legami e affari tra imprenditoria e politica. Il rischio era quello di perdere tutto il lavoro portato avanti nel corso degli ultimi tre anni e mezzo per una fuga di notizie.
‘Ndrangheta, blitz anticipato di 24 ore: corsa contro la fuga di notizie
L’ultima era avvenuta solo qualche giorno fa. Gli indagati erano a conoscenza che “qualcosa di pauroso“, come emerso dalle intercettazioni, stava per accadere. Per evitare che la maxi operazione saltasse, gli oltre 3000 agenti hanno dovuto anticipare il tutto di 24 ore.
“Il blitz era programmato per la notte tra giovedì e venerdì, ma una fuga di notizie ci ha fatto impazzire: rischiavamo di perdere tutto. Anticipare l’azione programmata di 3mila carabinieri non è cosa facile, non eravamo pronti. Ma grazie a tutti gli uomini in campo è stato possibile anticipare tutto e abbiamo deciso di anticipare l’operazione di 24 ore”, ha fatto sapere il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri.
Maxi-operazione da 330 arresti: “La Calabria smontata come un Lego”
La mega-inchiesta ha decapitato il clan Mancuso e altre locali di ‘ndrangheta, coinvolgendo inoltre l’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli e anche un ufficiale dei carabinieri.
Per il procuratore capo di Catanzaro si tratta di una “giornata storica e non solo per la Calabria“. “Bisognava avere un’idea una strategia, un sogno, una rivoluzione – ha continuato Gratteri – Ho pensato questo il giorno del mio insediamento: smontare la Calabria come un Lego e poi rimontarla piano piano. Era necessario fare sinergia, mettere a frutto l’intelligenza e la professionalità dei miei ragazzi, tutti magistrati giovani e straordinari”.
