Reggio Calabria (LaPresse) – La guardia di finanza di Reggio Calabria ha eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere all’esito di un’operazione, denominata Galassia, avvenuta lo scorso novembre, sulla gestione di un sistema di scommesse online da parte della ‘ndrangheta. Il gip di Reggio Calabria, oltre a confermare 18 fermi eseguiti il 14 novembre, ha emesso anche una misura restrittiva nei confronti di un 54enne e un 42enne. I due, già arrestati per altri motivi, sono ritenuti responsabili, insieme ai principali indagati, di associazione per delinquere di tipo mafioso. Ed anche di associazione per delinquere semplice, aggravata dai metodi mafiosi.
Da quanto emerso dalle indagini si erano associati ad altre 6 persone per commettere una serie di delitti legati al governo d’imprese, attive in Italia, ma con sede legale in Austria e Malta. Le società si occupavano della gestione e della raccolta di puntate su giochi e scommesse senza autorizzazione. In particolare, si tratta di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, omessa dichiarazione dei redditi e Iva, truffa aggravata ai danni dello Stato. Per non avere corrisposto all’Erario la tassa per l’esercizio delle attività di giochi e scommesse. Oltre che riciclaggio, auto-riciclaggio e reimpiego dei proventi di delitto e concorrenza sleale.
L’associazione era strutturata in modo gerchico con capi e promotori e acquistiva all’estero le licenze. Oltre a strutturare la gestione amministrativa e finanziaria, la predisposizione dei server e dei software, la manutenzione, lo sviluppo e l’aggiornamento delle piattaforme informatiche per lo sviluppo dell’attività. In Italia, invece, attraverso reti commerciali, sviluppate su base piramidale con piani provvigionali progressivi e struttura regionale o provinciale, si occupava della diffusione dei brand gestiti dall’associazione. Ed anche della raccolta delle puntate, della gestione dei flussi finanziari generati e della risoluzione di problematiche tecnico-informatiche.
I finanzieri hanno scoperto anche un’organizzazione di corse clandestine di cavalli
Nel corso delle indagini, inoltre, hanno rilevato, da parte di alcuni componenti del gruppo, anche l’esercizio abusivo di attività creditizia, organizzazione di corse clandestine di cavalli con raccolta illegale delle scommesse. Ed anche la creazione di alcune bische clandestine gestite da soggetti appartenenti e/o vicini a cosche di ‘ndrangheta del territorio reggino, riciclaggio e traffico di stupefacenti. Sono state sequestrate 17 imprese nazionali e 23 estere, 33 siti di scommesse on-line. Oltre a 24 immobili, numerosi automezzi, conti correnti e quote societarie italiane ed estere, per un valore di oltre 723 milioni di euro.
In particolare, è risultato che il 54enne aveva assunto ruoli dirigenziali organizzativi di secondo livello, rispetto a un 26enne, anche lui arrestato. Si era occupato della gestione e del coordinamento di numerosi punti commerciali. Agevolando l’espansione dei prodotti offerti dall’associazione, grazie alla loro partecipazione alla ‘ndrangheta. Il 42enne invece, ritenuto dirigente organizzatore, aveva collaborato con due 26enni per lo sviluppo delle attività. Selezionando i soggetti da inserire nell’associazione in funzione della loro contiguità criminale.
In questo modo avevano agevolato l’infiltrazione nel settore della cosca Tegano. Collaborando nella movimentazione anche in termini di autoriciclaggio e tramite operazioni di ‘cheap-dumping’. Attraverso le quali generavano movimentazioni economiche, apparentemente giustificate dagli esiti di puntate su giochi e scommesse. Inoltre, aveva messo a disposizione dei componenti carte clonate, prodotte dall’organizzazione, operativa tra la Romania e l’Italia, a cui partecipava. Per tutelare gli interessi della cosca Tegano e l’infiltrazione in attività economiche in Romania.