Congresso Pd, i renziani si spaccano in tre. Boccia: “Firme Giachetti non sono regolari”

Favorito il governatore del Lazio Zingaretti seguito da Marina. Il rischio è che nessuno raggiunga il 50% alle primarie del 3 marzo

Foto Daniele Leone / LaPresse in foto Maurizio Martina, Nicola Zingaretti

ROMA – Firme depositate, candidature firmate. Sarà una corsa a 6 per la leadership del Pd, ma il congresso se lo giocheranno solo in 3. Dario Corallo, Francesco Boccia, Roberto Giachetti, Maria Saladino, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti. E’ questa la rosa dei nomi definitivi che concorrerà per la carica di segretario nazionale. Una corsa che vede in testa il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, seguito da Martina e Giachetti. Il renzismo esce spaccato, diviso in tre, mentre fioccano le prime polemiche.

Polemiche sulle firme digitali presentate da Giachetti, Boccia: “Sono irregolari”

A cinque minuti dalla scadenza, ieri pomeriggio, Roberto Giachetti ha presentato, in ticket con Anna Ascani, le firme necessaria alla candidatura. Metà in formato digitale, raccolte via mail. Entro oggi dovranno presentarle in formato cartaceo, un compito non facile. La prima polemica è nata proprio su questo e a muoverla è stato Boccia: “Non è regolare“.

La corrente renziana si spacca: divisa tra Martina, Giachetti e l’astensione 

Ma a far notizia è la spaccatura definitiva tra Matteo Renzi e i parlamentari che fino a ieri l’avevano sostenuto. Pochi infatti si posizioneranno sul duo Giachetti-Ascani, molti invece su Maurizio Martina. Il primo è stato Lorenzo Guerini, seguito dall’ex sottosegretario Antonello Giacomelli. Un posizionamento che mina l’ipotetico progetto dell’ex premier di un nuovo partito. Ad oggi, in pochi sembrano disposti a seguirlo in un’avventura al buio. In molti al congresso si asterranno, a partire da Teresa Bellanova.

Primarie il 3 marzo: Zingaretti favorito, seguono Martina e Giachetti

Il favorito, secondo i sondaggi e secondo alcuni luogotenenti Dem, è Nicola Zingaretti. Ma l’obiettivo non è solo vincere, si deve superare il 50%. Se non si supererà il 50% il segretario lo eleggerà la nuova assemblea, minando alla base l’autorevolezza di quest’ultimo. “Non prendiamoci in giro, dobbiamo cambiare tutto e aprire una nuova fase di rapporto con la società. Per riconquistare la fiducia bisogna avere idee nuove e rinnovare un gruppo dirigente segnato  dalla storia degli ultimi anni. Io da parte mia ce la metterò tutta, con passione, con coraggio“, afferma Zingaretti. “Chiedo unità”, l’appello di Martina. Il 3 marzo le primarie, la rincorsa parte da oggi.

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