CATANZARO – Diciannove persone in carcere ed una ai domiciliari. Si riassume così il bilancio dell’operazione ‘Molo13’ portata a termine stamane dalla Dda di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. Nel mirino della Distrettuale antimafia del capoluogo calabrese il basso soveratese, sede della famiglia di ndrangheta Gallace. Il blitz della Guardia di Finanza scattato all’alba è stato realizzato tra la Calabria e la Toscana, Livorno in particolare. Gli investigatori ritengono di aver smembrato un’associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nell’attività anche sequestro di armi e beni.
Sequestri per 4 milioni di euro
L’operazione Molo13 della Dda di Catanzaro ha portato 19 soggetti in carcere ed uno ai domiciliari. Gli uomini della Guardia di Finanza di Catanzaro e Roma, con ausilio di unità antiterrorismo, cinofile e mezzi aerei, hanno operato – oltre che in Calabria e Toscana – anche in Sicilia, Puglia, Lazio, Piemonte e Lombardia.
Dopo aver decriptato un enorme numero di messaggi di posta elettronica, la Distrettuale nel 2017 ha intercettato una partita di droga al porto di Livorno (da cui il nome dell’operazione) che sul mercato avrebbe fruttato oltre 3,5 milioni di euro; quindi dopo aver chiuso il cerchio delle indagini ha agito in simultanea sugli elementi della cosca Gallace, una delle più potenti della Calabria, che ha la sua base strategica a cavallo del confine jonico tra le province di Catanzaro e Reggio Calabria. Le indagini patrimoniali hanno inoltre consentito un sequestro preventivo per oltre 4 milioni costituito da ville, fabbricati, società, automezzi, conti bancari e finanziari.
(LaPresse)