ROMA – Negata lâautorizzazione alla custodia cautelare in carcere nei confronti del deputato di Forza Italia Diego Sozzani: questo il responso della votazione della Camera nellâambito di unâinchiesta della Dda milanese sulla cosiddetta ‘Mensa dei poveri’.
Le accuse contro il deputato Diego Sozzani
Lâaccusa era quella di illecito finanziamento dei partiti e corruzione, ma la richiesta è stata bocciata con 309 no e 235 sĂŹ. Il neonato governo giallorosso sembra dunque essere nato sotto una cattiva stella. A seguito della decisione assembleare è infatti scoppiata la bagarre. Alla base delle polemiche un voto svolto mediante scrutinio segreto duramente contestato dal Movimento 5 stelle.
Il presidente Roberto Fico ha piĂš volte richiamato all’ordine l’aula perchĂŠ sono stati tanti i commenti anche sopra le righe da parte dei presenti: “Ă una vicenda che ha del paradossale – aveva detto lo stesso Sozzani prima del voto – Ho sempre considerato la politica un servizio e non una professione, senza aver mai avuto problemi con la giustizia. Oggi mi trovo coinvolto in unâinchiesta che mi coinvolge sulla base di intercettazioni di terzi, su un finanziamento che non ho affatto ricevuto con una societĂ tra lâaltro con cui ero in contenzioso economico. Sono devastato psicologicamente, assai preoccupato sul piano familiare e professionale. Sono innocente”.
Il ‘sĂŹ’ soltanto dal Movimento 5 Stelle
A votare a favore dell’autorizzazione a procedere solo il Movimento 5 stelle mentre ad esprimersi contro lâautorizzazione allâutilizzo delle intercettazioni del deputato sono stati Pd, FI, Lega, FdI e Leu: “Nella richiesta di autorizzazione del gip non vi è lâaura di fumus persecutionis – ha spiegato la pentastellata Carla Giuliano – e anzi il quadro indiziario che emerge è ampio e di gravissima portata ed è di netta evidenza che le intercettazioni risultano importanti e di rilievo per la comprensione della complessa inchiesta, quindi la richiesta del gip è conforme ai principi costituzionali”.
Era il primo banco di prova per testare la tenuta della nuova maggioranza: certo il tema era complicato, un argomento che lascia fisiologicamente spazio agli approcci personali dei singoli parlamentari che vanno oltre le linee di partito. Ma è sintomatico di una visione tra Pd e grillini che resta distante su questioni che vedono come protagonisti la magistratura (che ha chiesto l’arresto) e il politico (che rischiava la custodia cautelare).