ROMA – “Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del D.L. ‘Crescita’ che accoglie alcune proposte che avevo avanzato già in sede di Legge di Bilancio e in particolare lo snellimento delle procedure amministrative del Patent Box e l’ampliamento della platea dei possibili fruitori del regime dei lavoratori ‘impatriati’: si tratta di un aiuto concreto e reale alla crescita del paese sotto forma di semplificazioni fiscali, sostegno alle attività economiche e alle famiglie, oltre che lotta all’evasione”
E’ il commento di Giulio Centemero, capogruppo della Lega in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, dopo il via libera del Governo.
Alcune importanti novità riguarderanno il ‘Patent Box’. “Dal periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge, i soggetti titolari di reddito di impresa che opteranno per il regime partecipativo potranno scegliere, ove possibile, di determinare e richiamare il reddito agevolato, indicando le informazioni necessarie secondo quanto verrà previsto dall’agenzia delle entrate”.
“In caso del reddito escluso dal concorso di formazione del reddito d’impresa – ha aggiunto il parlamentare della Lega -, ai sensi del regime agevolativo, da cui derivi una maggiore imposta o differenza nel reddito, le sanzioni non si applicano qualora il contribuente consegni all’ amministrazione finanziaria la documentazione indicata dal provvedimento dell’ Agenzia delle Entrate che seguirà all’entrata in vigore della legge”.
“Chiunque, dunque, volesse beneficiare delle agevolazioni, mediante apposita dichiarazione integrativa – ha spiegato Centemero -, potrà farlo dando indicazioni rispetto al possesso della documentazione idonea per ciascun periodo di imposta oggetto di integrazione, purché, tale comunicazione sia presentata prima della formale conoscenza dell’ inizio di qualunque attività di controllo relativo al regime previsto”.
Questo snellirà sicuramente la procedura a giovamento e incremento delle registrazioni di marchi e brevetti in Italia”.
Significative anche le novità sul cosiddetto rientro dei cervelli. “Si sta per arrivare a una chiarificazione in merito alla situazione fiscale (con relative cartelle) in vigore, una realtà ‘grigia’ a causa dei buchi normativi creati dai precedenti esecutivi”, ha rimarcato capogruppo della Lega in Commissione Finanze alla Camera.
“I redditi da lavoro dipendente (e quelli assimilati) e quelli da lavoro autonomo prodotti in Italia da lavoratori che trasferiscono la loro residenza nel territorio dello Stato, concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 30% del loro ammontare se i lavoratori non siano stati in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento e si impegnino a risiedere in Italia per almeno due anni e se l’attività lavorativa sia stata prestata prevalentemente in Italia.
Inoltre tali disposizioni si potranno applicare per ulteriori 5 anni ai lavoratori con un figlio minorenne a carico anche con affido preadottivo e i cittadini italiani non iscritti all’Aire – ha concluso Centemero – potranno procedere ai benefici fiscali a decorrere dall’1 gennaio 2020, purché abbiano avuto residenza in altri Stati”.