“Speriamo Noemi muoia”, il post dell’orrore. La denuncia: “Mi hanno rubato il profilo”

Noemi post orrore denuncia

NAPOLI – Il post dell’orrore su Noemi, poi la denuncia. Nella giungla dei social possono verificarsi situazioni da incubo, che mettono gli utenti nell’occhio del ciclone. Un cittadino palermitano ha visto sul suo profilo facebook comparire una frase terribile. “Speriamo che la piccola Noemi non ce la faccia. Una napoletana in meno”. Immediatamente l’indignazione sul web è stata fortissima e l’uomo è stato ricoperto di insulti per quella frase vergognosa.

Noemi, il post dell’orrore

I post incriminati

Giovanni Mascolino, però, una volta accortosi di quanto avvenuto si è presentato alla stazione dei carabinieri di Palermo e ha denunciato l’accaduto, segnalando di essere stato vittima di un cibernetico scambio di persona. Qualcun altro, utilizzando il suo nome e la sua foto, avrebbe messo online l’orribile post. E poi ha pubblicato tutto sui social, dove l’incubo era cominciato. “Molto presto uscirai fuori brutto mostro, pregherò per la piccola finché possa stare di nuovo al fianco della famiglia”. E molti cittadini hanno deciso di inviargli messaggi di solidarietà per quanto successo nelle ultime ore.

La denuncia

La denuncia di Mascolino

Le condizioni della bambina restano critiche

Intanto non arrivano ancora buone notizie sul fronte delle condizioni della bambina. L’ultimo bollettino conferma che Noemi resta attaccata alle macchine di ventilazione, la prognosi è ancora riservata. E non solo. “Nella giornata di ieri si sono presentati episodi di desaturazione. Continua la sedazione e la ventilazione meccanica con alta concentrazione di ossigeno. La bambina è continuamente monitorata in tutti i parametri vitali. Si sta prestando la massima attenzione alle condizioni del polmone sinistro – quello più compromesso dal proiettile – per verificarne la vascolarizzazione”, si legge nell’ultimo bollettino. In alcuni momenti l’ossigeno non è circolato bene nell’organismo di Noemi. I medici lottano. Anche lei, come una leonessa. Si prega. Tutta Napoli prega e si stringe intorno alla sua famiglia.

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