ARZANO – E’ finita con un fermo dei carabinieri la breve ma intensa sequenza di rapine che aveva messo in agitazione il Vomero e Casavatore. In carcere è finito Rosario Romano, 50 anni, nato a Napoli e residente ad Arzano, gravemente indiziato di aver messo a segno due colpi armati a distanza di soli tre giorni l’uno dall’altro. Secondo quanto ricostruito dai militari della compagnia di Napoli Vomero, il primo episodio risale al 12 settembre, venerdì scorso, quando un uomo con il volto parzialmente coperto ha fatto irruzione nel supermercato “Ciro Amodio” di via Niutta, nel cuore del Vomero. Armato di pistola, puntata al fianco di una dipendente, costrinse il personale a consegnargli
l’incasso prima di darsi alla fuga. Il secondo colpo sarebbe stato messo a segno la mattina di martedì a Casavatore, in via Guglielmo Marconi, all’interno del supermercato “Etè”. Anche in questa occasione, con la stessa modalità, il malvivente avrebbe minacciato la cassiera con l’arma, portando via l’incasso della giornata. L’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza dei due esercizi commerciali si è rivelata decisiva.
I militari del nucleo operativo hanno incrociato i dati visivi, ricostruendo i movimenti del sospettato, i percorsi compiuti subito prima e dopo i colpi e persino lo scooter utilizzato per la fuga. A incastrarlo, inoltre, gli abiti indossati nelle due rapine, individuati poi nella sua abitazione. Quando i carabinieri sono giunti ad Arzano per eseguire il fermo, hanno trovato nello scooter dell’uomo una pistola priva di tappo rosso – una scenica verosimilmente utilizzata per i colpi – e il denaro ritenuto provento della rapina al supermercato di Casavatore: 1.355 euro in contanti. Romano è stato tradotto presso il carcere di Poggioreale, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Le indagini proseguono per verificare eventuali responsabilità dell’uomo in altri episodi simili avvenuti nell’area nord di Napoli, considerata la rapidità e la spregiudicatezza con cui avrebbe agito nei due colpi contestati.