NOMI E FOTO. S. Maria C.V., smantellata la piazza di spaccio nel rione Iacp: 4 nei guai

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Paola Capitella, Domenico Funiciello e Antonio D'Orsi

S. MARIA CAPUA VETERE – Colpo allo spaccio di droga nella città del Foro: quattro misure cautelari e sei indagati a piede libero. Sono questi i numeri dell’operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, guidati dal capitano Del Latte, che
ha acceso i riflettori sullo smercio di sostanze stupefacenti (cocaina e crack) nel rione Iacp. A finire in carcere è stata Paola Capitella, 43 anni. Ai domiciliari sono invece finiti Salvatore Capitella, 72 anni, e Domenico Funiciello, 33 anni, mentre per Antonio D’Orsi, 40 anni, è
scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti e quattro sono residenti a Santa Maria Capua Vetere. L’inchiesta ha coinvolto
anche altri sei indagati a piede libero: Patrizia Capitella, 54 anni, Maria Capitella, 38 anni, Luigia Funiciello, 35 anni, Nicola Marino, 20 anni, e Anna Monaco, 72 anni, pure loro sammaritani.

Il provvedimento cautelare, emesso dal giudici Emilio Minio e richiesto dalla Procura guidata da Pierpaolo Bruni, rappresenta l’esito
di un’articolata attività investigativa avviata nel settembre 2023 e conclusa a marzo 2024. Un lavoro costruito attraverso servizi di
osservazione, pedinamenti e perquisizioni, che – secondo l’accusa – ha permesso di individuare l’esistenza di una vera e propria
piazza di spaccio nel quartiere Iacp, il cosiddetto ‘Casermone’, con un giro d’affari stimato in circa 60mila euro. Le indagini dei carabinieri hanno inoltre consentito di ricostruire, seppur nella fase embrionale delle indagini preliminari, il modus operandi degli indagati.

Nel corso delle intercettazioni, infatti, gli interlocutori avrebbero utilizzato un linguaggio criptico e convenzionale per gestire lo spaccio, riferendosi alla droga con termini come “caffè”, “magliette”, “bombole”, “partita” o “ favore”. Durante l’attività sono stati sequestrati complessivamente diverse centinaia di grammi di cocaina e crack. Gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna. A comporre il collegio difensivo, gli avvocati Angelo Raucci e Guglielmo Ventrone.

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